MILANO
(di Gioia Giudici) (ANSA) - MILANO, 06 NOV - "Quando hai smesso di disegnare è finita un'epoca" ha lasciato scritto un milanese nei libri all'ingresso della chiesa di Santa Francesca Romana, in zona Porta Venezia, dove si sono tenuti questa mattina i funerali di Giorgio Forattini, il re della satira, mancato a Milano a 94 anni lo scorso 4 novembre. Gremita la chiesa per quello che la moglie del disegnatore - nato a Roma il 14 marzo del 1931 - ha voluto come un funerale a colori, con fiori in toni accesi e tanti presenti con cappotti rossi, arancio, celeste, come sarebbe piaciuto al vignettista che, con la sua penna acuta, dal 1973 e per quasi mezzo secolo ha ironizzato su vizi e virtù di tanti protagonisti della politica dalle pagine di giornali come La Repubblica o Il Giornale. "Oggi sono in rosso perché Giorgio amava i colori, - ha spiegato la moglie Ilaria Cerrina Ferroni -, per questo ho prestato i miei cappotti ai miei amici". "Lo amavano tantissimo, c'è stata una partecipazione straordinaria, che si merita perché - ha aggiunto - era un uomo buono e gentile". E come piaceva a lui, la salma è entrata in chiesa accompagnata dalla musica celtica che ascoltava a tutto volume mentre disegnava. Tra i tanti venuti a porgere l'ultimo saluto a Forattini, protagonisti del giornalismo come Ferruccio de Bortoli, Lina Sotis, Stella Pende, Salvatore Carrubba, ma anche la stilista Chiara Boni, il musicista Mario Lavezzi e l'editore Urbano Cairo. "Forattini - ha detto Cairo - era un grande pensatore libero, capace di sintetizzare un editoriale in una vignetta. La sua libertà di pensiero lo ha portato anche a lasciare giornali importanti, era un uomo indipendente e portava avanti le sue idee a ogni costo, non si faceva scrupoli a dire ciò che pensava. Oggi c'è bisogno di persone con quelle qualità". "Uno spirito libero e anticonformista" lo ha definito Salvatore Carrubba, ricordando la sua "onestà intellettuale ", citata nella sua omelia anche da don Aldo Monga. Anche per questo "le sue vignette rimarranno nella memoria della gente come ci rimangono le canzoni, perché con la sua penna Giorgio faceva riflettere e toccava delle corde umane" ha detto lo storico amico Mario Lavezzi all'uscita della chiesa. "Eravamo amici da una vita, ma il ricordo più bello - ha raccontato invece Chiara Boni - è quello di una mia sfilata degli anni 80, raccontata dal vivo da Roberto D'Agostino, che diceva cose terribili: lui e Ilaria erano in prima fila, piegati in due dalle risate". Se a Milano Forattini aveva trovato casa, le sue ceneri verranno tumulate nel cimitero di Monte Porzio Catone (Roma), dove si trova la tomba di famiglia: riposerà accanto ai genitori, al fratello e al figlio Fabio, prematuramente scomparso. (ANSA).
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