GERMANIA
Il 9 novembre 1989 cade il Muro di Berlino, per quarant’anni simbolo della Guerra fredda. L’abbattimento di questa frontiera avviene in un anno che vede molti Paesi dell’Est Europa (Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria) deporre i governi dipendenti da Mosca e avviare un processo democratico di stampo occidentale, insieme all’adozione di un’economia di mercato.
La caduta del Muro avvia anche il processo di riunificazione tra le due Germanie, che pur tra ostacoli e difficoltà, si conclude positivamente il 3 ottobre 1990. Parallelamente, la crisi del blocco comunista produce il progressivo sfaldamento dell’Unione Sovietica.
In questa gallery, alcune foto dalla costruzione del muro nel 1961 all'abbattimento nel 1989 (con l'apertura delle frontiere Est-Ovest) e ciò che resta oggi.
Riproponiamo l'articolo di Luca Pelagatti del 12 ottobre 2024 sulla preparazione delle celebrazioni dell'anno scorso
Ricordate quest'ora: 18.35. In quel momento di 35 anni fa il corrispondente dell'Ansa da Berlino, Riccardo Ehrman, chiese durante una conferenza stampa a un intimidito ministro della Propaganda di quella che allora era la DDR quando sarebbero entrate in vigore le nuove Reiseregelungen (ovvero le regole di viaggio) per passare tra Est e Ovest della Germania (www.germany.travel/en/home). Il ministro, con la faccia di chi non sa che pesci pigliare, borbottò perplesso che sarebbero stati aperti posti di blocco. E alla domanda «Si, ma quando?» rispose poco convinto: «Mah, direi da subito».
Dopo qualche minuto i vopos, le solitamente arcigne guardie di frontiera, furono letteralmente travolte da una folla festante e nel giro di qualche ora una marea di berlinesi dell'Est passò oltre il muro. I bar dalla parte Ovest, quasi subito, iniziarono a offrire birra. E il mondo, da allora, non fu più lo stesso.
Da quel giorno, come detto, sono passati 35 anni e Berlino (www.visitberlin.de/it) si prepara a celebrare quel momento: la ricorrenza cade tra meno di un mese, per la precisione il 9 di novembre. Ed è quindi adesso il momento giusto per prepararsi al viaggio. Per essere nella capitale tedesca nel momento giusto.
Si, perché ovviamente sono molte le celebrazioni e gli eventi che si stanno preparando.
Il punto di partenza, quasi obbligato per andare a capire cosa fosse il Muro, è a Bernauer Strasse, dove si trova il memoriale dedicato a The Wall. E dove è ancora possibile vedere cosa era quella barriera che è costata tante vite e dolori ai berlinesi. Questo è un luogo speciale: qui sono stati conservati circa 70 metri del muro originale con la torre di guardia e anche l'ultima «Striscia della morte» rimasta, una terra di nessuno sabbiosa tra le barriere interne ed esterne del Muro dove le guardie e i cani da guardia della Germania dell'Est pattugliavano 24 ore su 24. Ma non solo: questo luogo ha un valore particolare per molti motivi. Qui furono molti tentativi di fuga – e le foto dei tanti caduti lo ricordano – e fu fatta persino esplodere una chiesa. Era la cappella della Riconciliazione e aveva la colpa di essere proprio a metà tra Est e Ovest.
Oggi qui si visita il Centro di documentazione che fornisce tutte le informazioni e indicazioni relative al Muro, alla sua alla costruzione avvenuta nel 1961 e alla evoluzione durata decenni, ma anche alla vita quotidiana dei berlinesi che si trovavano sul lato est del confine. Preparatevi: alla fine della visita tornerete sui vostri passi con un senso di angoscia dentro comprendendo come, di fatto, non ci sia stato quasi nessuno in questa città che all'epoca non abbia subito la ferocia del Muro. E della folle ideologia che lo ha creato.
Volete sapere tutto del Muro ma in maniera meno opprimente? Esiste la possibilità. E merita di essere sperimentata. Si chiama Berliner Mauerweg ed è la pista ciclabile dedicata al Muro. In pratica segue il confine di allora e permette di capire come era la città allora e come è diventata dopo che il muro della vergogna è stato abbattuto e cancellato con tipica precisione tedesca.
Non vi preoccupate per la fatica: la lunghezza complessiva è di 160 km ma ovviamente è stata divisa in tappe alla portata di tutti.
La pista è infatti scandita da 40 punti di riferimento a loro volta unite in 14 tratte, con lunghezze che vanno dai 7 ai 21 km, ciascuna con interessanti peculiarità storiche e paesaggistiche. Lungo l’itinerario si incontrano infatti, oltre alle tracce del Muro, anche centri di informazione e documentazione sulla Germania divisa e sulla costruzione e la Caduta del Muro, musei, monumenti e luoghi di memoria. Una delle più interessanti è la prima che parte da Potsdamer Platz e arriva al Ponte Warschauer Brücke: si tratta di 7 km di pista ciclabile che partono dalla città nuova di Berlino, passando per il Checkpoint Charlie, fino al ponte Schillingbrücke, oltre il quale si trova il tratto di muro più lungo conservato nel centro di Berlino, la East Side Gallery. Ed anche questa è una attrazione che non si può perdere: è un inno alla pace e alla libertà lungo più di un chilometro ma anche la più grande galleria open-air al mondo.
Si tratta di un lungo tratto del Muro di Berlino che dopo il 1989 venne dipinto da artisti provenienti da tutto il mondo: ci sono più di 100 murales - tutti collegati alla Caduta del Muro e alla fine della Guerra Fredda e riguardano la pace, la solidarietà, la libertà - e alcuni sono più celebri di quadri conservati nei musei. E forse neppure il Bacio di Gustav Klimt è famoso come il bacio che si scambiano Brežnev e Erich Honecker. Ma quello, e il cemento del Muro lo ricorda, era un bacio che uccideva.
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