MILANO
(ANSA) - MILANO, 15 NOV - "Ritengo con convinzione che falsità e approssimazioni non dovrebbero costituire le condizioni per aggressioni senza precedenti di un ex magistrato incensurato con 44 anni di specchiata carriera, e non proprio nelle ovattate retrovie. Ieri, ho per la prima volta risposto alla stampa dopo un' udienza, e non sono stato il solo a notare l'assenza" dei pm "sarebbero state gradite delle scuse di accompagnamento al deposito delle sit dei tre colleghi ex difensori di Sempio. Lealtà, rispetto e trasparenza lo avrebbero suggerito": così Domenico Aiello, difensore dell'ex sostituto Pg di Pavia Mario Venditti, ha replicato alla nota congiunta del procuratore generale Guido Rispoli e il procuratore della Repubblica di Brescia, Francesco Prete che hanno invitato a "non far deragliare il processo penale su terreni impropri" dopo i "recenti attacchi sopra le righe di un difensore". "Ho letto condivido parola per parola la replica rivoltami dal Pg e Pm Capo di Brescia, ma tutto va contestualizzato a quanto sta accadendo. Anche io infatti son convinto che come i difensori hanno il dovere sacrosanto di prepararsi, studiare, leggere tutto e rimanere ancorati alle risultanze del fascicolo cosi lo stesso obbligo dovrebbe governare il magistrato del pubblico ministero. Il dovere di lealtà, probità e soprattutto riserbo…. sottoscrivo volentieri ogni invito al riserbo… sono canoni che vanno sempre rispettati". "Ricordo, non certamente agli illustri Capi Uffici Bresciani, che la mattina delle perquisizioni 26.09, ancora dovevo entrare in casa del dott. Venditti che già alle 9.00, a reti unificate - ha aggiunto - la sua reputazione era stata distrutta, altro che riserbo. Ieri insisto sarebbe stato il momento giusto per presentare le scuse e assumere una decisione doverosa e responsabile, dimostrando, sensibilità e senso della giurisdizione". (ANSA).
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