ROMA
Una nuova pista sul caso di Emanuela Orlandi emergerebbe dai lavori della Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori e della stessa Orlandi, presieduta dal senatore Andrea De Priamo. «Le nostre indagini - spiega De Priamo all’ANSA - hanno individuato elementi inediti, grazie anche alla preziosa collaborazione del Ros dei Carabinieri: abbiamo rinvenuto un appunto di Emanuela nel quale la stessa fa riferimento ad una sorta di teatro-cineforum, 'il montaggio delle attrazionì sito sulla via Cassia, a pochi metri dall’abitazione del defunto regista di B-movies Bruno Mattei. Emanuela scrive di questo luogo e di uno spettacolo teatrale ivi rappresentato poco più di un mese prima di sparire nel nulla». «La rilevanza di questo elemento - aggiunge il presidente della Commissione - è oggetto di verifiche tuttora in corso e di aspetti ancora riservati ma sicuramente colpisce molto questa circostanza se si pensa che Bruno Mattei aveva dei contatti con alcuni studenti della scuola di musica frequentata da Emanuela e del fatto che in tanti anni questo scritto della ragazza non era mai stato evidenziato». Per quanto riguarda il nome di Bruno Mattei, nel corso dei lavori della Commissione, questo era emerso nell’ambito dell’audizione, il primo luglio scorso, di Alfonso Montesanti che all’epoca della scomparsa di Emanuela era il marito di Patrizia De Lellis, figlia dei coniugi Franco De Lellis e Giuliana De Ioannon, rispettivamente factotum e impiegata nella segreteria della direttrice della scuola di musica Ludovico da Victoria, frequentata da Emanuela, e amante del regista Bruno Mattei. A colpire la presidenza della Commissione è comunque soprattutto il rinvenimento dell’appunto di Emanuela che potrebbe fare chiarezza su quali fossero le frequentazioni di Emanuela e gli ambienti che attiravano la ragazzina 'vaticanà. Facendo il punto sui lavori, De Priamo assicura comunque che «stiamo lavorando sodo su tutte le piste, nessuna esclusa. Con tutta evidenza possiamo oggi dire che la cosiddetta pista di Londra è stata un’azione di inquinamento, anche a danno di Pietro Orlandi, sulla quale stiamo lavorando per capire chi e perché l’ha confezionata, così come sulla pista cosiddetta 'amical familiarè : abbiamo dedicato molta attenzione verificando l’esistenza di alcune oggettive ombre legate alla figura del defunto Mario Meneguzzi, zio di Emanuela, ma - sottolinea - si è riscontrata anche la mancanza, almeno ad oggi, di collegamenti effettivi rispetto a sue eventuali responsabilità nella scomparsa della ragazza». «Stiamo anche approfondendo - dice quindi rispetto a uno dei personaggi più controversi che lambiscono il caso - , nonostante il mio personale scetticismo sulla credibilità di questa persona, le «autoaccuse» di una figura come quella di Marco Accetti. Le recenti audizioni di due giornalisti hanno invece dato spunti molto interessanti sulla cosiddetta pista internazionale che pure non trascuriamo».
Infine, rispetto ai recenti sviluppi di cronaca con il caso degli scavi alla Casa del jazz alla ricerca di elementi sulla scomparsa del giudice Adinolfi e possibili collegamenti con la Banda della Magliana, fa sapere: «Stiamo scandagliando a fondo quel filone e qualche elemento di interesse sicuramente c'è tenuto conto soprattutto dei due episodi in cui Emanuela fu seguita e delle relative testimonianze degli amici della comitiva di S.Anna», «ci stiamo lavorando con scrupolosa attenzione al netto delle interpretazioni 'romanzatè già escluse dal nostro lavoro».
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