PONTEDERA (PISA)
(ANSA) - PONTEDERA (PISA), 18 NOV - Il marito tunisino di 27 anni la picchiava e con la complicità dei suoi parenti impediva alle moglie, una italiana sposata cinque anni fa, di rientrare in Italia. È stata la denuncia della madre della donna, dopo aver ricevuto una videochiamata dalla figlia con il naso sanguinante per le percosse subite, a far scattare l'allarme con le conseguenti indagini della polizia di Stato, che ha attivato l'Interpol. La donna è così riuscita a rientrare in Italia. Nonostante non volesse denunciare il marito aguzzino, il nordafricano è stato rintracciato alla stazione ferroviaria di Pisa e condotto in carcere in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. La squadra mobile insieme ai colleghi del commissariato di Pontedera (Pisa) lo stava cercando da giorni. Le indagini sono iniziate alcune settimane fa, spiega la questura, "quando la madre della giovane maltrattata si è recata, disperata, presso l'Ufficio Denunce del Commissariato di Pontedera ove chiedeva aiuto per la situazione della figlia che si era sposata nel 2020 in Tunisia con un tunisino che la picchiava quotidianamente, alcune volte anche insieme ai propri familiari". La madre si era decisa a denunciare, proseguono gli inquirenti, "a seguito di un'ultima videochiamata della giovane che, con il naso sanguinante, affermava che il marito e i suoi familiari le impedivano con botte e violenza di rientrare in Italia". Tramite l'Interpol la polizia del paese nordafricano nel giro di pochi giorni è riuscita a rintracciare la vittima e a farla rientrare in Italia. La giovane donna non ha voluto querelare il compagno. L'uomo intanto è tornato anche lui in Italia. Visto il quadro indiziario raccolto, la Procura ha chiesto e ottenuto la misura cautelare e il tunisino sentendosi braccato si è dato a una breve latitanza, poi è stato rintracciato e arrestato nei pressi della stazione di Pisa. (ANSA).
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