TORINO
(ANSA) - TORINO, 11 DIC - Torino e il Piemonte sono in prima fila per le sperimentazioni dell'intelligenza artificiale negli ambiti sanitari e della mobilità. Il presidente della Regione Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo in videocollegamento hanno illustrato oggi a Bruxelles il dossier per candidare Torino a diventare la città‐laboratorio dell'Unione europea per la sperimentazione della guida autonoma e il sistema sanitario regionale per le applicazioni dell'intelligenza artificiale in ambito diagnostico, organizzativo e per la telemedicina. Il documento, consegnato questa mattina al direttore generale della Direzione generale Comunicazione, Reti, Contenuti e Tecnologie della Commissione europea, Roberto Viola, raccoglie numeri importanti su infrastrutture già esistenti e su un ecosistema tra i più avanzati sul fronte dell'innovazione e della ricerca. "L'obiettivo - spiega Cirio - è essere la prima città in Europa dove si prova a far viaggiare su una strada pubblica una auto senza conducente adibita al servizio pubblico, quindi taxi o navetta, come già oggi avviene con la sperimentazione nella zona del Campus universitario. L'Europa lancerà una call nelle prossime settimane per quelle che Viola ha chiamato le città e le Regioni ambiziose e io credo che Torino e il Piemonte lo siano. Torino ha le caratteristiche giuste per quando attiene all'ambito urbano, per le competenze che offre, con il Politecnico e la filiera dell'auto e per la possibilità di attrarre investimenti: ci sono quindi tutte le condizioni perché già 2027 possa essere una città, come San Francisco o Denver, dotata di un servizio di mobilità pubblica con auto senza conducente". "Per quanto riguarda la sanità - aggiunge - l'uso dell'intelligenza artificiale è legato alla possibilità di fare diagnosi anche fuori dagli ospedali: in Piemonte oltre il 40% del territorio è montano ed è quindi adatto a sperimentare in maniera estesa il sistema di cabine di telemedicina che l'Europa intende avviare e sostenere, dove è possibile fare tutti gli esami e verificare le condizioni di salute di un paziente, alla presenza di un operatore sociosanitario formato, con il medico in videocollegamento da un ospedale. Questo significa garantire davvero la sanità territoriale e portare il diritto alla salute anche nei luoghi più periferici del Piemonte, con una diagnostica capillare e efficiente". (ANSA).
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