CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 23 DIC - C'era "un clima predatorio in quella casa" con una "condotta violenta ed insidiosa di tutti i partecipanti, inequivocabilmente diretta alla imposizione di atti sessuali di gruppo nei confronti di una ragazza incosciente, nel medesimo contesto nel quale si stava consumando un'ulteriore di violenza sessuale alla quale gli stessi stavano assistendo". Lo scrivono i giudici del collegio del tribunale di Tempio Pausania spiegando il perchè della condanna inflitta a Ciro Grillo e ai suoi tre amici genovesi anche per il secondo episodio di violenza, quelle foto oscene scattate all'amica della studentessa 19enne mentre dormiva sul divano, immortalata vicino agli imputati, immagini poi scambiate dagli stessi nei giorni successivi con l'aggiunta di "deprecabili messaggi", anche con terze persone. In un passaggio poi, il collegio ricorda "in ogni caso che la violenza richiesta dall'articolo 609 bis del codice penale non deve avere necessariamente carattere assoluto, tale da annullare totalmente la volontà della vittima, ma può produrre anche solo un effetto di coartazione allorché la persona offesa si sia concessa in una particolare situazione tale da influire negativamente sul suo processo mentale di libera determinazione, poiché un siffatto consenso non è libero consenso bensì consenso coatto". (ANSA).
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