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"Poltrone e primarie, lo stillicidio non finisce", Zingaretti si dimette da segretario del Pd

"Poltrone e primarie, lo stillicidio non finisce", Zingaretti si dimette da segretario del Pd

04 Marzo 2021, 04:45

"Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L'Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili". Lo annuncia su Facebook il leader del Pd Nicola Zingaretti. "Lo stillicidio non finisce - esordisce il post -. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c'è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni. Sono stato eletto proprio due anni fa. Abbiamo salvato il Pd e ora ce l'ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova. Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull'Italia, le nostre idee, la nostra visione. Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere". "Non è bastato. Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni - sottolinea il presidente della Regione Lazio -. Ma il Pd non può rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il Pd. Visto che il bersaglio sono io, per amore dell'Italia e del partito, non mi resta che fare l'ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L'Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili. Io ho fatto la mia parte, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie". 

«Le dimissioni di Nicola Zingaretti non mi lasciano indifferente. Seguo con rispetto e non intendo commentare le dinamiche di vita interna del Pd. Ma rimango dispiaciuto per questa decisione, evidentemente sofferta». Così su Fb l’ex premier Giuseppe Conte. 
«Non avevo avuto occasione, prima della formazione del governo precedente, di conoscerlo. Successivamente, ho avuto la possibilità di confrontarmi con lui molto spesso, in particolare dopo la pandemia. Ho così conosciuto e apprezzato un leader solido e leale, che è riuscito a condividere, anche nei passaggi più critici, la visione del bene superiore della collettività». 

«Cosa penso? Ho lavorato con Nicola per mesi. E’ una persona perbene». Così Luigi Di Maio, sentito telefonicamente dall’ANSA, commenta le dimissioni di Nicola Zingaretti dalla segretaria del Pd.

«Zingaretti ha ereditato due anni fa un Pd morto, isolato, che usciva da una competizione elettorale in cui si era affermato il nuovo bipolarismo M5s-Lega. Lo stesso Zingaretti ci aveva spinto in una discussione sul partito. Ma di fronte al degrado politico interno e a una discussione tutta sul potere, ne ha tratto le conseguenze, ha compiuto un gesto politico di grande responsabilità». Così la presidente del Pd Cecilia D’Elia parlando al Nazareno.

«Il primo pensiero va al nostro Paese in lotta contro la pandemia: ora ognuno di noi deve fare il suo dovere, dando il meglio senza pensare ad altro. Il Pd si nutre di dialogo leale e il segretario Zingaretti ha il compito e l’onore di continuare a guidarlo». Lo afferma in una nota la vicepresidente del Pd Debora Serracchiani.

«E' comprensibile l’amarezza di Nicola Zingaretti per gli attacchi. Credo che la sua scelta implichi e richieda uno scatto e una risposta unitaria, e unitariamente bisogna chiedergli di ripensare la sua decisione. Il Pd ha bisogno di un punto di riferimento per affrontare le sfide e le battaglie che ci sono. Credo che dovremo fare tutti il possibile perchè ci ripensi». Lo ha detto il ministro del Lavoro e vicesegretario del Pd Andrea Orlando. 

«In un momento così grave e difficile per il Paese il Pd ha bisogno che Nicola, che ha sempre ascoltato tutti, rimanga alla guida del partito. Il dibattito interno è fisiologico e non deve essere esasperato. Ritroviamo insieme la strada». Lo dichiara il capogruppo dei Dem alla Camera Graziano Delrio, interpellato al telefono dall’ANSA dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti dalla segreteria del Pd. 

La notizia delle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd ha colto di sorpresa l’ex premier Enrico Letta, ospite in videocollegamento alla presentazione online di un libro dell’economista Laura Pennacchi. «Sono rimasto colpito, un attimo perplesso da quanto sta accadendo», ha detto Letta, chiedendo scusa per essersi brevemente distratto leggendo la notizia, mentre interveniva un altro relatore.

«Abbiamo sulle spalle non solo il destino del Pd ma una responsabilità più grande nei confronti di un paese in piena pandemia. Il gesto di Zingaretti impone a tutti di accantonare ogni conflittualità interna, ricomponendo una unità vera del partito attorno alla sua guida». Così Dario Franceschini su twitter.

«Spero che le dimissioni di Zingaretti non siano un problema per il governo: di tutto abbiamo bisogno tranne che di problemi». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, lasciando Palazzo Giustiniani

Choc tra dirigenti e parlamentari dem dopo l’annuncio del segretario Nicola Zingaretti di volersi dimettere. Nessuno, spiegano diversi esponenti anche di maggioranza, era stato informato della decisione del leader. C'era attesa per l’assemblea nazionale del 13 marzo per capire come affrontare le tensioni interne e la richiesta della minoranza di fare il congresso, che il segretario Pd aveva già respinto nell’ultima direzione. Ma nessuno si immaginava un gesto così eclatante da parte del segretario. 

Dopo aver fatto fuori Giuseppe Conte rimaneva l’ostacolo Nicola Zingaretti al programma di normalizzazione dell’Italia. Un grande abbraccio a Nicola. Siamo stati sconfitti, ma non siamo vinti. Continuiamo a lavorare all’alleanza progressista con il Movimento 5 Stelle». Lo scrive su Twitter il deputato di LeU Stefano Fassina. 

«Nel momento più drammatico della storia recente del Paese e nel momento più difficile della storia del Partito democratico, Nicola Zingaretti è stato un faro sia per il governo che per il PD. Credo che nessuno possa mettere in dubbio fatti oggettivi, oltre alla sua serietà e alla sua lealtà verso la comunità dem. E penso che l’Assemblea nazionale abbia una sola strada: chiedergli di restare segretario del PD che, grazie alla sua guida, è uscito da uno dei periodi più bui della sua storia». Lo scrive su Facebook il deputato PD, Francesco Boccia.

«Finalmente una decisione saggia. Mi chiedo se sia stata fatta in modo spontaneo o spintaneo e se ci sia in ballo anche la candidatura a sindaco di Roma». Stefano Pedica, presidente di Cantiere democratico, commenta così la decisione di Nicola Zingaretti di dimettersi dalla segreteria del Pd. «Mi auguro che la decisione di Zingaretti venga seguita subito da tutta la segreteria nazionale del partito e anche da quelle di Roma e del Lazio - ha proseguito -. Per intenderci, sarebbe auspicabile un bel passo indietro di tutti coloro che in questi mesi hanno perso tempo a esaltare Conte e fare accordicchi con i grillini, che in passato hanno fatto di tutto per massacrare il partito. Zingaretti dice che qualcuno deve assumersi la responsabilità di questa decisione. Io o dico che finalmente il Pd si dovrà assumere la responsabilità di tornare a fare Pd e non la corrente zingarettiana». 

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