la guerra
Non solo elmetti e giubbotti, ma anche aiuti di carattere militare dovrebbero arrivare dall’Italia all’Ucraina. Dopo il decreto approvato venerdì, un nuovo provvedimento dovrebbe essere in arrivo nei prossimi giorni: l’ipotesi è sempre quella di un decreto ma stavolta per dare semaforo verde all’invio di materiale che permetta agli ucraini da difendersi dall’attacco russo. L’elenco degli aiuti si sta definendo in queste ore e prima dell’invio alle autorità di Kiev ci sarà un passaggio in Parlamento ma l’ipotesi sulla quale si lavora riguarderebbe, secondo quanto si apprende, armi anticarro, armi antiaeree e mitragliatrici. Un passaggio che allineerebbe l’Italia alle decisioni già prese da altri Stati dell’Unione Europea.
E’ il giorno della svolta in Germania. Il cancelliere Olaf Scholz, lo conferma la Dpa, approverà la consegna all’Ucraina di armi anticarro, seppure attraverso paesi terzi: 400 lanciarazzi anticarro forniti in passato ai Paesi Bassi. Un’opzione finora fermamente negata da Berlino, che si è attirata per queste critiche durissime soprattutto da Kiev. E il governo tedesco sta lavorando anche alla questione dell’esclusione della Russia dal sistema internazionale Swift, prevedendo misure mirate, secondo quanto trapela dal ministero degli Esteri, per ridurre le controindicazioni per la Germania e gli altri paesi Ue. La pressione sul cancelliere tedesco era cresciuta notevolmente nel corso di questo sabato, quando ha ricevuto in cancelleria il premier polacco Morawiecki e il presidente lituano Nauseda. E' stato in particolare il leader di Varsavia a dare ai tedeschi degli «egoisti», e a definire una «barzelletta», davanti ai giornalisti, la consegna di 5000 elmetti per gli ucraini da parte della Germania.
L’obiettivo della trilaterale, stando alla Polonia, sarebbe stato proprio quello di «scuotere le coscienze» a Berlino. In cancelleria si è affrontato in realtà anche il nodo della «necessità di rafforzare il fianco est dell’alleanza Nato": e su questo aspetto Scholz ripete da giorni che la Germania si riconosce nell’articolo 5 dell’Alleanza, e farebbe la sua parte nel caso di un attacco dei russi ai Baltici e ai paesi un tempo nell’area sovietica che oggi fanno parte dell’Ue. La Germania è stata lenta di riflessi, è la critica dei media tedeschi, e le polemiche non si limitano ai rapporti con Kiev. I socialdemocratici, partito del cancelliere, hanno finalmente alzato la voce con Gerhard Schroeder: è stato il presidente Lars Klingbeil ad intimare (per ora in un post su Facebook) a Schroeder di mettere fine a tutti gli affari con Putin. «Un ex cancelliere non agisce mai davvero in forma privata», la motivazione «e i gli affari con Putin si sarebbero dovuti chiudere già da tempo. Questo me lo aspetto senza equivoci».
Intanto in tutto il mondo migliaia e migliaia di persone hanno manifestato in decine di città per la pace, e domani - quando Scholz conferirà al Bundestag in una seduta speciale - è attesa un’altra grande manifestazione a Berlino.
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