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Forum Enpaia 2025, Italia ed Europa davanti alle sfide globali

Forum Enpaia 2025, Italia ed Europa davanti alle sfide globali

15 Ottobre 2025, 14:43

ROMA (ITALPRESS) - In un'Italia che fatica a trovare il passo di una crescita stabile e competitiva, e in un'Europa chiamata a ridefinire la propria traiettoria in un contesto internazionale instabile, il Forum Enpaia 2025 ha messo al centro della scena le sfide e le opportunità che attendono il Paese. A Villa Aurelia, la sesta edizione dell'incontro promosso dalla Fondazione Enpaia ha offerto un confronto serrato tra mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale su tre assi strategici: economia, geopolitica e agroalimentare. Ad aprire i lavori, il direttore generale della Fondazione, Roberto Diacetti, che ha ribadito il ruolo delle casse previdenziali come leve di sostegno all'economia reale: "Abbiamo posto, da tempo, il tema della defiscalizzazione degli investimenti nell'economia reale delle casse previdenziali o dei fondi pensione. Pensiamo ci sia la possibilità di prevedere un sistema di tassazione agevolata per chi investe nelle imprese italiane. Guardando alle prospettive, i problemi restano quelli di una crescita modesta e di imprese troppo piccole per competere a livello internazionale". La prima sessione ha esplorato le prospettive dell'economia italiana ed europea. Per Nicola Maione, presidente di Monte dei Paschi, "l'Italia cresce se produce e produce solo se industria e finanza camminano insieme. Il rafforzamento del credito e la valorizzazione del capitale umano sono fattori determinanti per costruire una crescita stabile, sostenibile e condivisa". Il tema energetico è stato invece al centro dell'intervento di Agostino Scornajenchi, AD di Snam: "L'Italia è passata in pochi anni da Paese di mera destinazione a crocevia dei flussi di gas destinati all'Europa. Il gas svolge un ruolo centrale, perché consente di dare stabilità e competitività al sistema, accompagnandone la decarbonizzazione senza però rinunciare alla competitività". Sul piano degli investimenti, Maurizio Tamagnini, CEO di FSI, ha sottolineato: "L'Italia è oggi più che mai attrattiva nel mondo. Gli investimenti nel consolidamento e nell'innovazione delle nostre filiere rappresentano una significativa opportunità di crescita e di valorizzazione dei migliori talenti del Paese". Il dialogo successivo, curato da Paolo Boccardelli, ha messo al centro la ridefinizione degli equilibri globali. Giampiero Massolo, presidente di Mundys, ha avvertito: "Il sistema internazionale si caratterizza per un rapido cambio di paradigma: dalla cooperazione alla competizione. In tale contesto, le crisi non possono essere risolte, ma solo mitigate. Per navigare in questo "disordine mondiale", l'Italia deve rafforzare l'Ue e il legame transatlantico". Un messaggio di realismo ma anche di speranza è arrivato dal presidente del Copasir, Lorenzo Guerini: "Siamo in un quadro di profonda trasformazione, con molta incertezza, ma esiste la possibilità di costruire nuove relazioni più forti e aperte. Occorre rilanciare il diritto internazionale e guardare con fiducia al futuro: una volta concluse le crisi, ci potrà essere un domani migliore". Dal palco, anche il contributo video del vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto: "Le sfide che Italia ed Europa affrontano sono legate a un contesto geopolitico incerto e alla necessità di agire su più fronti: competitività, coesione e posizionamento globale. Le direzioni sono tracciate per rafforzare un'Europa più solida di fronte a un mondo in tumulto". La seconda sessione ha affrontato il tema del made in Italy agroalimentare. Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, ha ricordato: "Il comparto vitivinicolo esporta circa 8 miliardi di euro. Ma il vino non è solo economia: è rappresentatività dei territori, storia e cultura, uno dei maggiori messaggeri del Made in Italy". Guardando al capitale umano, Cecilia Jona Lasino, economista Luiss, ha rilanciato: "Per fermare l'emorragia di talenti occorre colmare il ritardo negli investimenti in innovazione e competenze. Solo così i giovani potranno diventare i veri protagonisti del futuro del Paese". Le preoccupazioni del settore agricolo sono state evidenziate da Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura: "La sicurezza alimentare, pilastro dell'Ue, oggi è minacciata da un contesto internazionale complesso e da una riforma della Pac inadeguata. Servono mercati stabili e accordi lungimiranti, ma prima di tutto occorre garantire redditività alle imprese agricole". Sul fronte del lavoro, Onofrio Rota, segretario generale della Fai-Cisl, ha sottolineato: "dobbiamo rendere più attrattivo il lavoro agroalimentare con maggiori salari e tutele, sostenendo le imprese davanti ai rischi dei nuovi dazi e di accordi internazionali privi di reciprocità". Infine, Angelo Mastrolia, presidente di NewPrinces Group, ha ammonito: "Per creare valore non bisogna essere piccoli. In un mercato globale la dimensione fa la differenza. Pensare che la piccola scala sia un valore è un errore strategico: servono innovazione, investimenti e aggregazioni per rendere le imprese realmente competitive". Il Forum Enpaia 2025 ha dunque messo in evidenza la necessità di un'agenda condivisa che sappia unire finanza, industria, politica estera ed economia reale. Dal sostegno alle imprese alla valorizzazione del capitale umano, dall'energia alle filiere agroalimentari, la direzione tracciata punta a un'Italia più attrattiva, competitiva e capace di giocare un ruolo da protagonista nello scenario europeo e internazionale. -foto Ipa Agency - (ITALPRESS). mgg/com 15-Ott-25 14:17

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