La parola all'esperto
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Risponde l'esperto Paolo Zoni www.tuttoprevidenza.it
Salve, ho 73 anni e percepisco una pensione Inps di 2400 euro lordi mensili. Ho sentito che dal 1° gennaio 2023 ci saranno degli aumenti. Mi può spiegare come saranno e in che misura le rivalutazioni? Mia moglie ha una pensione minima: cosa possiamo sperare di percepire l’anno prossimo? Alberto G.
Si tratta di una domanda di non facile risposta in quanto tutta la materia, soprattutto per le pensioni di importo più elevato sarà, molto probabilmente, oggetto di modifica nella legge finanziaria del 2023 in discussione al Parlamento. La situazione ad oggi è questa: per il 2023 le pensioni aumenteranno del 7,3% per effetto dell’indice della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati per l’anno 2023 da applicarsi alla perequazione automatica delle pensioni a far data dal 1° gennaio 2023. Questo indice è determinato, in via presuntiva dall’Istat ed eventualmente conguagliato in caso di variazione sia positiva che negativa sulla rata di pensione del gennaio 2024. Gli aumenti sono, oggi, applicati per fascia d’importo: vale a dire 7,3% fino a 2.101,52 €, poi 6,57% sulla fascia da 4 a 5 volte il trattamento minimo ed infine, il 5,475% sulla fascia eccedente cinque volte il trattamento minimo. L’aumento sarà pari al 100 % (di 7,3%) per gli assegni più bassi, fino a 4 volte il minimo (cioè fino a 2.101,52 euro lordi); del 90% del 7,3% ( 6,57%) per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (fino a 2.626,9 euro); del 75% del 7,3% (5,48%) oltre questa soglia (assegni lordi oltre 2.626,9 euro). Quindi nel suo caso specifico, se non cambierà nulla, avrà l’aumento pieno fino all’importo di 2.101,52 euro e un aumento ridotto (90% dell’indice) sulla restante parte della pensione. Occorre, poi, ricordare che i pensionati con assegni non superiori a 2.692 euro lordi a settembre 2022 hanno già ricevuto un acconto del 2% da ottobre e, quindi, a gennaio 2023 avranno solo il residuo del 5,3%; in pratica, solo i pensionati con assegni superiori a 2.692 euro avranno l’aumento, da spalmare sulle fasce sopra indicate, del 7,3%. Per quanto riguarda la pensione minima percepita da sua moglie anche questa verrà rivalutata del 7,3% e dovrebbe raggiungere l’importo di 563,73 € mensili. Vediamo quali sono le ipotesi di cambiamento previste dal disegno di legge di bilancio per l’anno 2023. Le pensioni saranno così rivalutate: Pensioni minime (525,38 euro, oggi) del 8,76% pari al 120% dell’indice del 7,3%; pensioni di importo fino a fino a 4 volte il minimo (2.101,52 euro) del 7,3% pari al 100% dell’indice del 7,3%: pensioni di importo fino a 5 volte il minimo (2.626,90 euro) del 5,84% pari al 80% dell’indice del 7,3%; pensioni tra 5 e 6 volte il minimo (fino a 3.152,28 euro) del 4,02% pari al 55% dell’indice del 7,3%; Pensioni tra 6 e 8 volte il minimo (fino a 4.203,04 euro) del 3,65% pari a 50% dell’indice del 7,3%; pensioni tra 8 e 10 volte il minimo (fino a 5.253,80 euro) del 2,92% pari al 40% dell’indice del 7.3%; pensioni di importo oltre 10 volte il minimo (oltre i 5.253,80 euro) del 2,56 % pari al 35% dell’indice del 7,3%. Ma il problema è che questi indici ridotti verranno applicati, almeno così pare, sull’intero importo della pensione e non solo sugli importi eccedenti le varie fasce. Ripeto che questa è un’ipotesi che dovrà essere approvata e poi varata dal Parlamento.
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