L'esperto
Nel condominio dove vivo alcuni condomini hanno auto elettriche. La cosa che più mi preoccupa, sia sul piano della sicurezza sia sul piano economico e civile, è il fatto che utilizzano le prese condominiali comuni per ricaricare; ho sollevato la questione nelle riunioni sia a chi amministra sia ai diretti interessati, ma non ho trovato ascolto. Vorrei sapere come proteggersi nell'eventualità di un incendio o lo scoppio dei serbatoi pieni di carburante e cosa dice il Codice Civile (e anche quello Penale, suppongo) in merito.
Lettera firmata
Risponde l'esperto
Daniela Barigazzi
Avvocato, consulente Confedilizia
Il caso prospettato dal lettore presenta diversi aspetti: l’utilizzo di prese elettriche comuni per consumi privati, l’adeguatezza delle prese stesse rispetto all’uso effettuato ma soprattutto la mancanza di rischi per la sicurezza dei luoghi e per l’incolumità delle persone in malaugurato caso di sinistro.
In primo luogo va evidenziato che, in generale e non solo nello specifico caso qui affrontato, non è consentito l’utilizzo dell’impianto comune a vantaggio del singolo condomino, salvo che non siano intercorsi accordi chiari, precisi, ancor meglio se contenuti in delibera assembleare o comunque stipulati per iscritto. Non pare che nel caso in esame sia stata seguita alcuna di tali modalità per cui non rimane che ritenere non consentito l’utilizzo dell’impianto comune effettuato nel modo descritto dal lettore.
Quanto all’adeguatezza delle prese elettriche utilizzate, qualora fossero normali anziché specificamente progettate per carichi prolungati di potenza elevata (qual è quella necessaria per la ricarica delle auto elettriche), è fortemente dubbia poiché le prese comuni, sottoposte per lungo tempo a sovraccarico, si deteriorerebbero fino a surriscaldarsi con il rischio di provocare gravi conseguenze.
E’ consigliabile quindi un attento esame della situazione creatasi per verificarne gli esatti termini. Potrebbe rendersi opportuna una verifica dell’impianto da parte di un tecnico specializzato affinchè ne esamini l’idoneità a fornire tale servizio, ne verifichi inoltre la conformità alle norme vigenti oltre che, sotto il profilo della sicurezza, l’adeguatezza dell’utilizzo fatto.
Quanto infine ai profili civilistici e penali, va sottolineato che non è consentito l’utilizzo degli impianti comuni a scopo privato, al di fuori di piccoli attrezzi usati per breve tempo, in modo occasionale e saltuario; salvo inoltre che l’uso sia stato prima espressamente concordato e disciplinato; a tutto concedere, nel caso in cui si trattasse di consumi non occasionali e che non siano pericolosi, occorrerebbe quantomeno installare un contatore dedicato a tale utilizzo affinchè sia misurato il consumo effettuato dal fruitore.
L’uso improprio, o anche soltanto non autorizzato, della cosa o degli impianti comuni da parte del singolo non solo deve cessare ma comporta anche l’onere di risarcire tutti i danni che egli dovesse aver provocato. La malauguratissima ipotesi di incendio e scoppio temuta dal lettore sarebbe talmente grave e devastante da non doversi nemmeno prospettare; va quindi assolutamente evitata facendo fare con urgenza gli accertamenti del caso ed in base all’esito degli stessi far cessare subito la situazione creatasi oppure disciplinarla in modo che non ci sia pericolo né per le persone né per le cose.
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