Strade dissestate
Langhirano Le ondate violente di maltempo che hanno colpito l’Appennino nei mesi scorsi hanno lasciato un lungo strascico di criticità, in particolare sulla viabilità del territorio. E non ne è esente quella che è la maggiore arteria che collega la montagna alla città, dove sono tante le situazioni che necessitano di un intervento. Un intervento quanto mai indispensabile peraltro anche nella parte più a valle, parte notoriamente molto pericolosa, teatro com'è stata di incidenti spesso mortali. Da tempo, insomma, si aspettano risposte.
Buche, cedimenti, avvallamenti, guard rail non più stabili causa il cedimento delle banchine stradali: la Massese, percorsa ogni giorno da pendolari e mezzi pesanti legati alle attività, è lo specchio della fragilità del territorio. E l’auspicio è che l’arrivo della bella stagione sia l’occasione per Anas, che ha in gestione la strada, di mettere in atto i primi interventi. Come promesso.
Della situazione dell’importante arteria di collegamento hanno parlato nei giorni scorsi in giunta i sindaci dell’Unione montana, che sono ancora in attesa - pare da novembre -, della condivisione del piano di interventi per i prossimi mesi da parte dell’ente. Sindaci che hanno in programma una presa di posizione ufficiale in assenza di «novità». Dal territorio di Monchio fino a Langhirano, sono diversi i tratti «attenzionati» e che avrebbero bisogno di un intervento, per la sicurezza degli utenti e dei mezzi che ogni giorno la percorrono. Proprio la scorsa settimana in occasione del convegno a Bologna «MuovERsi in Emilia Romagna. Dieci anni di politiche per la mobilità», l’amministratore delegato di Anas Aldo Isi aveva parlato degli importanti investimenti di Anas.
«L’Emilia Romagna mette in evidenza un trend di crescita significativo nell’ambito della manutenzione programmata: dai 51 milioni di euro nel 2020, siamo passati ai 117 milioni messi a terra nel 2023 – aveva sottolineato Isi -. Al momento, per l’Emilia Romagna, sono stipulati e in corso di validità 45 accordi quadro per 927 milioni di euro. Sempre per l’Emilia risultano in corso di affidamento altri 8 accordi quadro per un totale di 320 milioni di euro». Quindi l'impegno c'è. Un impegno che la montagna, ma non solo, spera presto di vedere in attuazione.
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