LETTERA AL DIRETTORE
Egregio direttore,
sono un neodiplomato presso il corso serale di meccatronica dell'ITIS «Leonardo da Vinci» di Parma.
È il secondo diploma che riesco a conseguire tramite un corso serale, quindi da studente lavoratore. Nel corso degli ultimi tre anni, come credo sia facile immaginare, alla normale fatica connaturata ad un'esperienza formativa di tale tipo si sono aggiunte le mille difficoltà connesse alla pandemia, con i continui cambi di assetto nella tipologia delle lezioni che, del resto, sono stati sperimentati anche dai giovani studenti dei corsi diurni.
In questa situazione di continua provvisorietà io e i miei compagni abbiamo almeno potuto contare sulla costante disponibilità dei nostri insegnanti; non solo di quelli «di ruolo», ma anche di chi si è sobbarcato, specialmente nel corso dell'ultimo anno scolastico, il compito di supplire alle carenze numeriche del personale docente. Insegnanti spesso alla prima esperienza, ma che con competenza e grandissima disponibilità ci hanno fatto capire che non eravamo stati abbandonati a noi stessi.
Lavorare e studiare contemporaneamente non è facile; vedere la disponibilità dei docenti nei nostri confronti è stato qualcosa che ci ha aiutati, molto oltre un tradizionale e freddo rapporto fra insegnante e studente.
Vorrei quindi ringraziare tantissimo tutti coloro che, all'interno dell'istituto, ci hanno reso possibile completare il nostro percorso in mezzo a tutte queste difficoltà.
Purtroppo però i disservizi della scuola italiana hanno una storia più che decennale e la pandemia non poteva che metterli ancor più in evidenza.
Da studente ho constatato una volta di più che, com'è ovvio, la buona volontà dei docenti non può compensare i gravi difetti strutturali e le mancanze di fondi per gli organici; problematiche che, purtroppo, hanno evidentemente origine a livelli molto più alti.
A questo proposito ormai da un paio di anni, specialmente in questo periodo, viene paventato il rischio di chiusura dei corsi serali per le scuole della provincia; credo che sarebbe un danno enorme, un vero e proprio controsenso in tempi in cui si parla della necessità di acquisire sempre maggiori competenze lavorative e ci si riempie la bocca della necessità di integrazione per i lavoratori immigrati (i corsi serali sono infatti frequentati massicciamente da persone provenienti da altri paesi).
Penso che sarebbe un gravissimo errore rinunciare a tutto questo.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata