lettera al direttore
Egregio direttore,
mi rendo conto che oggi abbiamo tutti problemi più gravi da affrontare, ma vorrei approfittare della sua rubrica sul nostro quotidiano, per farmi voce di chissà quanti cittadini si trovano come me ogni giorno a dover affrontare uno o più viaggi con i mezzi pubblici della Tep.
Detto che durante il lockdown e nel periodo immediatamente successivo ho più volte segnalato comportamenti «a rischio» attraverso l'apposito canale, all'Azienda, ricevendo in risposta promesse e risposte al limite del puerile, oggi mi trovo come tanti a fare fronte ad un utilizzo dei mezzi incivile e maleducato soprattutto negli orari di punta, da parte di un'orda di giovani.
«Finché il telefono resterà legato ad un filo...» soleva dire Guglielmo Marconi.
Ogni mattina, gruppetti di ragazzi più impegnati a scorrere sui loro display che a porre attenzione a ciò che fanno, affollano gli autobus di ogni linea urbana; adolescenti, che ingombrano le porte di accesso e di uscita, incuranti di chiunque debba salire o scendere; altri che «abbracciano» i pali di sostegno pur di avere le mani libere per poter utilizzare i loro devices; altri ancora che fanno comunella con gli amici seduti, incuranti che, messi in terra, i loro ingombrati zaini, possano creare intralcio a coloro che devono passare; ho visto addirittura anziani lasciare il posto a giovani mamme straniere con tanto di prole per evitare che, in tutta quella ressa, i bambini venissero schiacciati, così come ho visto un mio amico, invalido civile dotato di arti artificiali, rinunciare all'utilizzo del mezzo, poiché stipato di giovani che ingombravano il passaggio e, come «ciliegina sulla torta», una signora anziana chiedere gentilmente ad una ragazza impegnata nel suo «swippare» sul telefono, di poter sedere nel posto di fianco alla stessa che... non ha mosso una palpebra dal suo display, nemmeno dopo che la signora è caduta in terra tra le urla di preoccupazione degli altri passeggeri. Il tutto mentre l'autobus 6/8 che parte ogni mattina 5 minuti prima davanti a casa mia, viaggia quasi del tutto vuoto.
Io, gentile direttore, sostenevo già in tempi non sospetti che, come avviene in Regioni più «civilizzate», servisse un «controllore a bordo», ma purtroppo, tra tutti gli obbrobri, ho visto anche controllori derisi e ridicolizzati da gruppetti di teppisti cui non farebbero difetto un paio di schiaffi.
A questo punto io credo che la Tep, invece di abbassare il costo dell'abbonamento per i giovani, aumentandolo invece indiscriminatamente per tutti gli altri disabili compresi, dovrebbe prendere provvedimenti perché certi episodi non avvengano più, anche perché, mi creda, subire un aumento dell'abbonamento seppur risibile (da 32 a 36 Euro/mese mi pare) così «obtorto collo» per poi trovarsi a viaggiare con disagio ed arrabbiature, quando ci si è costretti, non è piacevole.
Usassero i monopattini questi «millennial» maleducati e incivili!
*(non il giornalista sportivo)
Parma, 16 gennaio
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