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LETTERA AL DIRETTORE

San Giacomo d’oro alla memoria di Richetto

di Roberto Cerocchi

25 Gennaio 2023, 14:24

Egregio direttore,
qualche giorno fa è «andato avanti» il reduce di Russia Enrico Chiapponi, per tutti «Richetto», della Compagnia Comando, Battaglione Gemona, 8° Reggimento Alpini. Alle ore 14 e minuti 30 del 22 giugno del 2023 avrebbe festeggiato i 101 anni. Aveva la patente rinnovata fino al 2024, utilizzata e autosufficiente fino a qualche settimana fa a testimonianza della sua vitalità.
Ha avuto una lunga vita avventurosa iniziata a Riccò di Fornovo poi proseguita dal 1938 a Ramiola e infine dal 1951 a Felegara. Un alpino di razza pura, sempre sorridente, dalla battuta pronta e molto amato per il suo carattere e disponibilità dimostrata per trenta anni come ufficiale d’anagrafe al comune di Medesano e anche in seguito.
L’ultimo saluto è avvenuto lunedì (23 gennaio) con un paesaggio imbiancato che riportava alla memoria alcune pagine della sua testimonianza nel libro «Nikolajewka c’ero anch’io» di Giulio Bedeschi. Ferito in questa strategica battaglia era riuscito a proseguire la ritirata insieme a tanti altri commilitoni e a rientrare in Italia dov’era stato poi ricoverato e curato. Mi piace ricordare una sua spiritosa battuta, alle porte del secolo, ad un raduno dei pochi reduci di Russia rimasti quando alla richiesta di com’era l’organizzazione dei russi aveva risposto: «I n’eren miga organisè!». E a chi gli chiedeva spiegazioni aveva risposto: «Ho fat 400 chilometri a pe’ e a no miga catè na piserìa averta!».
Quella sua dolorosa odissea di guerra l’aveva raccontata ai ragazzi nelle scuole, era stato intervistato in un documentario andato in onda su Rai Storia e anche da una troupe de Le Iene.
«Richetto», era anche amante della compagnia, abile nel raccontare barzellette, seguiva il ciclismo, grande amico di Luciano Armani e il calcio. Memorabili gli incontri, quasi giornalieri, sui gradini della bottega del barbiere Elmer Fontana dove si dibatteva di tutto. Qui voglio ricordare solo alcune sfaccettature di Richetto, molte altre già ampiamente raccontate nell’articolo di annuncio della sua scomparsa, al fine di dare onore ad un grande figlio di questa terra felegarese e memoria storica del valore e sofferenze dei nostri soldati sul fronte russo.
Nel gennaio del 2022 aveva preso un voto durante l'elezione del presidente della Repubblica, provocazione o riconoscimento ad un personaggio? Non lo so. Io voglio guardare nel piccolo del mio comune, e interpretando la volontà di tanti suoi amici, sono fin d’ora a proporre all’amministrazione comunale di Medesano nel prossimo luglio l’assegnazione del «San Giacomo d’Oro» alla memoria ad Enrico Chiapponi.
Lo so che non avrà il «profumo» della consegna in vita ma comunque sarebbe la conferma per i suoi familiari e amici che il personaggio nel suo insieme di testimonianze storiche di un secolo di vita verrà ufficialmente mantenuto vivo, per sempre.
A nome di tutti, ciao «Richetto» e salutaci tutti i nostri amici!

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