lettere al direttore
Egregio direttore,
leggiamo la lettera della signora Maria Gabriella Scaglioni che denuncia un trattamento a suo dire impari nell’applicazione dei divieti di circolazione tra autobus e auto private diesel Euro 4.
Non è certo compito nostro difendere o spiegare la ratio della norma, ma ci permettiamo di dare alla signora Scaglioni e a tutti i lettori qualche elemento in più per comprenderne la logica.
Premettiamo che parco circolante di Tep è composto per la quasi totalità da bus di categoria Euro 5 o superiori e che i pochi Euro 4 residui sono utilizzati come scorte in caso di indisponibilità di altri mezzi per manutenzioni.
Le ragioni di una diversa disciplina sono da ricercare nella differente capacità di trasporto che ha un mezzo pubblico rispetto a un’auto. È, infatti, indubbio che gli autobus sono in grado di trasportare un numero significativamente maggiore di passeggeri rispetto alle auto private.
Questa efficienza intrinseca è fondamentale quando si affronta il problema dell'inquinamento atmosferico, poiché il livello di emissioni prodotte per passeggero è notevolmente inferiore nei mezzi di trasporto pubblico. In media, un autobus trasporta circa cinquanta passeggeri mentre un'auto privata viaggia approssimativamente con uno, due persone a bordo.
È evidente, dunque, che chi viaggia in bus inquina infinitamente meno rispetto a un automobilista. Inoltre, se i passeggeri trasportati in media da un autobus scegliessero di spostarsi in auto formerebbero una coda di quasi 200 metri, contro i soli 12 metri di occupazione stradale di un mezzo pubblico. Questi dati evidenziano chiaramente l'efficienza del trasporto pubblico nel ridurre il traffico e, di conseguenza, le emissioni pro capite.
Vale la pena ricordare, infine, che le misure antismog in vigore non vietano la circolazione dei diesel Euro 4, ma prescrivono che per viaggiare debbano avere almeno tre persone bordo. Potremmo quindi dire che la norma, di fatto, non penalizza l’utente privato rispetto al trasporto pubblico, se mai il contrario: considerato l’elevato numero di passeggeri del trasporto pubblico a Parma, l’impatto pro capite di un’auto con tre passeggeri è senz’altro maggiore di quello di un qualsiasi utente Tep.
Parma, 14 novembre
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