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LETTERA AL DIRETTORE

Le difficoltà di Pratospilla

di Andrea Fietta

27 Agosto 2024, 13:34

Gentilissimo direttore,
in veste di operatore commerciale attivo su Pratospilla da circa vent'anni sento il dovere di intervenire su quello che sembra essere uno stillicidio di informazioni fuorvianti che arrivano da più parti a riguardo delle recenti vicissitudini della nota località turistica.

La Provincia di Parma, ente proprietario, ha innegabilmente profuso risorse ed energie in svariate occasioni, forse non sempre a fuoco, mostrando però chiaramente la volontà di non abbandonare a sé stessa la struttura ed i gestori che in questi ultimi anni si sono succeduti. La nota dolente a mio parere arriva proprio su questo tema, i gestori, e, se vogliamo farne partecipe la Provincia stessa direi che affidare a questi un mandato senza accertarsi che vi fossero corrette garanzie in tema di risorse umane, economiche e gestionali si sia rivelato poco lungimirante.

Le capacità imprenditoriali, manageriali, amministrative ed in generale di quello che viene definito know-how della società che ha, dopo poco meno di un anno, alzato bandiera bianca sono mancate in modo evidentissimo. Gli stessi hanno dato la sensazione di non avere mai inquadrato il tema del lavoro che era richiesto; parliamo di un rifugio di montagna con tutto quello che comporta. Senza avere la minima idea delle problematiche e delle necessità espresse negli ultimi anni dalla utenza ci si è improvvisati in un mestiere tanto affascinante quanto specifico nelle sue complesse ripiegature. Mi si dirà che si tratta di persone di esperienza, ma direi che l'esperienza maturata decenni prima da altri non possa essere di aiuto, se si considera il fatto, di primaria importanza, che la capacità di ascolto e di rapportarsi con tutti coloro che potevano esprimere benevoli consigli si è rivelata nulla.

In questi ultimi giorni sui social ed annessi canali di pseudo informazione si è sentito e letto di tutto e di più. La questione che preme più chiarire è quella dell'aspetto debitorio a strascico della chiusura. Sicuramente la società si sarà esposta con beni e finanze proprie ma, è doveroso sottolinearlo, altre realtà che hanno gravitato in questo periodo attorno a questa malnata avventura, pagano lo scotto di questa incapacità. Questo il passato. Capitolo chiuso. Ora bisognerà parlare di futuro, chiamando a raccolta chi, malgrado tutte le difficoltà legate a questo tanto delicato quanto splendido territorio, in tutti questi anni ha tenacemente tenuto la barra dritta lavorando per erogare servizi e per far in modo che chi si trovasse in questi luoghi ne potesse trarre massimo beneficio.

Mi vengono in mente i ragazzi del Soccorso Alpino, le guide ambientali escursionistiche, i gestori del parco Foresta Avventura, i Maestri di sci, gli amministratori locali succedutisi negli anni e, ultimi ma non ultimi, tutti gli amanti di questa splendida appendice della nostra provincia che hanno continuato, malgrado i più svariati disservizi, a frequentarla. Sperando di essere stato chiaro ed utile in questa mia accorata esposizione auguro un futuro radioso a tutte le terre alte, ai loro abitanti, ai loro amanti e, non ultimo, a coloro che decidano di farle diventare sede del proprio lavoro.

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