Prestazioni di telemedicina

Gentile direttore,
in riferimento alla lettera pubblicata il 14 dicembre dal titolo «La visita dermatologica fatta dal fisiatra», è importante ricordare che il cittadino ha avuto accesso a una prestazione nell’ambito del servizio di telemedicina. In questo caso, le immagini vengono inviate dal medico che ha ricevuto il paziente ad uno specialista dermatologo che effettua la diagnosi, utilizzando una tecnologia con dermatoscopi ad alta risoluzione che è ampiamente utilizzata in campo medico. Dunque la procedura che ha adottato il medico cui fa riferimento il signor P.D.F. è corretta e definita da protocolli aziendali. Occorre considerare che la risoluzione spontanea del quadro, come riportato nella lettera, avrebbe necessitato una sospensione della procedura, anche al fine di liberare risorse specialistiche preziose. Corre obbligo anche specificare che solo immagini di alto livello qualitativo e di origine certa possono essere oggetto, per legge, di valutazione specialistica in remoto. Ciò spiega l’indisponibilità del medico a trasmettere le immagini di proprietà del paziente e da esso fornite.

Detto nuovo servizio è oggi in fase sperimentale, attuato con un centro privato accreditato della città e, con l’anno nuovo, sarà garantito dai medici di famiglia che aderiscono al progetto.

A regime, quindi, il medico di medicina generale che ravvisi clinicamente una lesione cutanea sospetta, può accedere ad un dermatologo competente nella valutazione di immagini a distanza, inviate con modalità certificata e garantita, attraverso ottiche di alta qualità.

In questo modo lo specialista dermatologo può informare il collega medico di famiglia circa la necessità di approfondimento diagnostico e prendere in carico il caso, oppure, come per il signor P.D.F., chiude la procedura vista l’assenza o la benignità della lesione.

Parma, 16 dicembre