carabinieri
I carabinieri di Medesano hanno concluso un'indagine che ha portato alla denuncia di un 63enne italiano, presunto responsabile di una truffa online. A cadere vittima del raggiro è stato un giovane di 19 anni residente a Medesano. Qualche settimana fa, navigando su internet, il ragazzo si è imbattuto in un annuncio di vendita di una Play Station 5, pubblicato da un privato su un noto sito di compravendita di oggetti usati. Attratto dal prezzo particolarmente concorrenziale di 300 euro, il 19enne ha preso contatti telefonici con il venditore. Quest'ultimo, per evidenziare la genuinità dell'offerta e l'ottimo stato di conservazione del prodotto, ha prontamente inviato alla vittima diverse fotografie della console in funzione, completa di imballaggio e accessori originali. Raggiunto l'accordo il giovane ha ricevuto le istruzioni per effettuare il pagamento. Il 19enne ha effettuato due distinti bonifici, ognuno di 150 euro. Il venditore ha confermato al ragazzo che avrebbe provveduto alla spedizione del pacco il giorno successivo, tuttavia, trascorsi alcuni giorni senza ricevere la merce, il 19enne ha provato a ricontattarlo. L’uomo ha accampato diverse scuse, sostenendo di non aver ricevuto i bonifici, nonostante la vittima fosse in possesso delle evidenze bancarie che attestavano, al contrario, il buon esito della transazione. Nei giorni successivi dopo ulteriori tentativi di contattare il venditore il giovane ha realizzato di essere stato vittima di una truffa. A quel punto, si è rivolto ai carabinieri di Medesano, dove ha sporto querela.
I militari, una volta acquisite le informazioni necessarie, hanno avviato immediate indagini telematiche e finanziarie. Grazie a queste attività investigative, sono riusciti a risalire all'identità del presunto truffatore, identificandolo in un 63enne italiano, residente fuori regione e con un curriculum criminale già segnato da diverse denunce per reati analoghi. L'uomo, infatti, è risultato essere l'intestatario sia dell'IBAN su cui sono confluiti i proventi illeciti dei due bonifici bancari, sia dell'utenza telefonica utilizzata per la contrattazione della merce in vendita. Al termine degli accertamenti e delle verifiche svolte, e una volta acquisiti i necessari riscontri probatori per il 63enne è scattata la denuncia all'autorità giudiziaria.
È obbligo rilevare che l’odierno indagato è allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
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