di Riccardo Anselmi
Per chi non si accontenta del calo delle temperature degli ultimi giorni, ecco qualche horror in grado di aggiungere altri brividi nel weekend che dà addio all’estate. Secondo i calcoli astronomici, l’autunno quest’anno ritarderà un po’: per festeggiare l’equinozio bisognerà attendere la mattina di lunedì 23 settembre. Nel frattempo ci si può lasciare appassionare alle leggende nordiche, sempre più spesso materia d’ispirazione del digital entertainment. Oppure organizzare una gita virtuale nel bosco di Blair witch, al centro di un sequel per Pc e console carico di atmosfera. Oggi ci sono anche i film interattivi pieni di salti sulla sedia pensati proprio per passare una serata di spaventi tra amici. E coi videogame si provano a lanciare nel mercato internazionale persino le nuove saghe letterarie.
BLAIR WITCH (Bloober team)
In compagnia del proprio cane, affezionato e fedele, lungo i sentieri di un bosco. Ma se siamo dalle parti di Burkittsville nel Maryland c’è poco da stare allegri e spensierati. Sì, il luogo è esattamente quello di The Blair witch project, il cult cinematografico uscito nel 1999 con una campagna marketing che giocava sul filo tra finzione e realtà, raccontando la sparizione di tre giovani filmmaker attraverso le riprese che si diceva fossero state rivenute sul posto, ammantato dalla leggenda della presenza di una strega pronta a colpire chi si fosse avventurato in quell’angolo di natura. Nel videogame per Xbox one e Pc il protagonista Ellis, un ex poliziotto, vuole aiutare a capire cosa sia successo a un bambino, scomparso nella famigerata foresta di Black Hills. Inizia in questo modo un’indagine che è anche psicologica, nel suo obbligare a confrontarsi con le manifestazioni della paura, legata a ciò che sta accadendo adesso e a opprimenti fantasmi del passato decisi prepotentemente ad riaffiorare. A contribuire al senso di incertezza è la solitudine che circonda Ellis, non fosse per il simpatico e intelligente Bullet, pronto a rispondere ai comandi del padrone e meno propenso a subire gli incantesimi della malvagità di casa tra gli alberi e le radure.
APSULOV: END OF GODS (Angry demon studio)
Le leggende di un remotissimo passato e la tecnologia avveniristica di un futuro ancora tutto da scrivere: gli svedesi di Angry demon continuano a esplorare i confini del prediletto genere horror, firmando un nuovo gioco per Pc in prima persona dove la paura è figlia anche del senso di straniamento provocato da un contesto completamente sconosciuto al protagonista. Si tratta di un tempio costruito per custodire un misterioso e potentissimo manufatto trovato dagli uomini scavando nelle viscere della Terra, dalle quali forse non avrebbe mai dovuto emergere. Cosa stia succedendo il nostro eroe sarà costretto a impararlo procedendo nella storia, tra mille pericoli, in un riuscito connubio di fantascienza e mitologia nordica, il cui pantheon si dispiega nei nove regni che circondano Yggdrasil, il gigantesco albero che gli antichi popoli scandinavi identificavano quale centro dell’intero cosmo. L’idea è che in un domani, ormai dominato dalle mirabolanti conquiste di un progresso scientifico capace di rivoluzione le esistenze e la società, si scopra che quanto relegato nei territori di credenze superstiziose possa rivelarsi altrettanto vero e reale, non meno delle sofisticate macchine al servizio dell’umanità.
UNFORGIVING - A NORTHERN HYMN (Angry demon studio)
Prima di avvicinarsi a Odino, a Thor e alle altre divinità nordiche, il piccolo studio indipendente Angry demon aveva lanciato con successo il suo titolo d’esordio, Unforgiving, esplorando il folclore svedese, per dar vita comunque a un horror, genere cui la software house si sta esclusivamente dedicando fin dal debutto. Del resto, quando erano ancora studenti, gli sviluppatori avevano contribuito a creare un breve survival, Notes of obsession, compiendo i primi passi nella direzione di una passione diventata professione. In Unforgiving non c’è solo il paesaggio a evocare il Paese scandinavo. Nel corso dell’avventura compaiono infatti i personaggi di storie da paura, a torto ritenute invenzioni fantasiose, capaci di spaventare unicamente i bambini. Invece i troll e gli spiriti dell’acqua e delle montagne si rivelano più reali del reale, circondati da una natura animata immersa nel buio. Attorno ai fratelli Lukas e Linn, una giovane donna che sta provando a disintossicarsi dalla sua dipendenza, si allungano dense e inquietanti ombre che solo la fioca luce dei fiammiferi riesce a rischiarare, mentre ascolta strani messaggi che la incaricano di portare a termine missioni intrecciate con il folclore e la mitologia nordici.
MAN OF MEDAN (Supermassive games)
Gli autori del cult Until dawn tornano a immergersi nelle atmosfere inquietanti dell’horror con l’action adventure Man of Medan, primo titolo dell’annunciata “The Dark Pictures Anthology”, una raccolta di videogame, ciascuno autoconclusivo, con il quale indagare di volta in volta un sottogenere diverso. Man of Medan, con uno spettacolare respiro cinematografico, mette intanto in campo alcuni topoi familiari agli appassionati. C’è la paura innescata dall’arrivo di malintenzionati in un ambiente ritenuto al sicuro, come la propria casa o, in questo caso, l’imbarcazione noleggiata da quattro ragazzi americani per la classica vacanza indimenticabile nelle acque dell’oceano Pacifico. Oltre al tema dell’home invasion, esplorato sul grande schermo da film come Arancia meccanica e Funny games, incombe l’incubo altrettanto spaventoso della nave fantasma, sulla quale dopo una tempesta si ritrova confinato il gruppo di giovani con la loro skipper, alle prese con il leggendario mistero di un trasporto non andato a buon fine durante la seconda guerra mondiale. Al giocatore, da solo o in multiplayer, al Pc o alla console, il compito di venire a capo della faccenda, compiendo scelte che influenzano il proseguo della vicenda e il destino dei protagonisti.
ERICA (Flavourworks)
Chi erano veramente i genitori di Erica, una ragazzina che ha subito il trauma di assistere all’omicidio del padre? Chiamata dalla polizia ad aiutare in un’indagine, ecco che il passato riemerge, mentre si delineano i contorni dell’attività di una strana setta. In questo videogame per Ps4 dal ritmo incalzante la storia la costruisce il giocatore, che velocemente, con prontezza di riflessi, e ripetutamente deve decidere quale bivio narrativo intraprendere, a quale personaggio accordare fiducia, quali azioni compiere, modificando così lo sviluppo dell’intreccio interpretato da attori in carne e ossa. Si ha l’impressione di assistere a un film dove però riescono a concretizzarsi gli auspici dello spettatore desideroso di incidere sul futuro della protagonista, fornendo consigli e suggerimenti, in un crescendo di suspense, mentre il racconto procede senza pause, senza soluzione di continuità, segnando una nuova frontiera nell’esplorazione dell’interattività del racconto. Quanto è manipolabile la mente? Quanto sono reali gli spettri che si agitano tra le mura di una comunità dove si dovrebbero invece sanare le fratture di personalità sconvolte dall’avvenuto contatto con le multiformi facce del male? E chi tira i fili dell’intrigo?
DEVIL’S HUNT (Layopi games)
Dal libro al videogame. Proprio in Polonia esiste già almeno il caso emblematico di The witcher. Lo studio Cd projekt ci ha costruito attorno una fortuna, mostrando con quella serie il suo valore, ma lo stesso scrittore Andrzej Sapkowski, la penna della saga fantasy cui si ispirano i titoli bestseller per Pc e console, se oggi può dirsi letto in tutto il mondo è grazie anche al successo internazionale dei giochi di ruolo made in Varsavia, considerati vere e proprie pietre miliari del genere. D’altronde la messa in onda del Trono di spade ha rappresentato una svolta persino nella carriera di George R. R. Martin. Anche il digital entertainment inizia a funzionare così. Ex calciatore della serie B polacca, Pawel Lésniak è un trentenne dalle tante passioni, autore di una trilogia letteraria piuttosto popolare in patria. Definita una rilettura molto personale della Divina commedia immersa nella cultura pop, da Spawn a Lucifer e Supernatural, negli Usa avrebbe offerto spunti per film e stagioni tv. Lésniak ha invece pensato bene di fondare una software house, Layopi, e provare insieme il grande salto internazionale. Devil’s hunt traduce su Pc in una forma action derivata da Devil may cry il primo volume, Równowaga (Equilibrio), che racconta una guerra segreta tra angeli e demoni combattuta ai giorni nostri.
SILVER CHAINS (Cracked heads games)
Home, sweet home. Casa, dolce casa. Sarà, ma le mura domestiche rappresentano uno dei topoi più fecondi del genere horror. Nel caso del survival in prima persona, pubblicato da Headup, ci troviamo al cospetto più precisamente di una magione della campagna inglese, in uno scenario da romanzo gotico. Per il protagonista, che vi capita dopo un incidente d’auto, nella classica notte buia e tempestosa, quel rifugio insperato è pronto a mostrare il suo lato più inquietante, specchio della psicologia contorta dell’uomo, che forse è già stato nelle stanze in apparenza abbandonate, però popolate da strane presenze. Sviluppato da una piccola software house indipendente siberiana, il gioco punta sul contrasto tra la grafica fotorealistica degli interni e l’impalpabile manifestarsi di forze oscure, alimentando la tensione attraverso una miscela ben dosata di atmosfera, suoni sinistri e il progressivo svelarsi di brandelli della vita passata dell’edificio, alla ricerca della chiave capace di far cessare l’incubo. Mentre si procede nel labirinto di sale e passaggi segreti, è la paura dell’ignoto, quello che si nasconde dietro l’angolo di un ambiente e quello che alberga nell’animo umano, a catalizzare le energie del bene e del male, tra suggestioni alla Amityville e gli echi della casa infestata di Layers of fear.
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