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Chernobyl, 30 anni fa. Indimenticabile

22 Aprile 2016, 13:23

Chi - come me - era bambino in quei giorni ricorda forse lo spettro grande della nube tossica in arrivo, lentamente, a inghiottire il nostro cielo e i nostri campi, i tg con le immagini di cespi di insalata giganti, il disagio delle mamme nel fare la spesa, l'allarme anche parmigiano. Come dimostrano, via via sempre più dettagliate e allarmate, le pagine della Gazzetta di Parma di quell'incancellabile 1986.

E' arrivata lenta, la notizia dello scoppio nella centrale nucleare di Chernobyl, il 26 aprile di trent'anni fa. All'inizio tenuta nascosta, poi minimizzata, poi - finalmente, purtroppo - incontenibile. 

Lo scoppio al reattore numero 4, il più grave incidente in una centrale nucleare, ebbe effetti 100 volte peggiori rispetto alle bombe di Nagasaki e Hiroshima. Trentuno uomini al lavoro morti subito, i soccorsi improvvisati e il decesso di migliaia di persone, molte delle quali andate a cercare di spegnere l'incendio senza protezioni adeguate, a volte addirittura senza protezioni.  Tutti gli abitanti nel raggio di 30 chilometri furono costretti ad abbandonare la zona e il tetto scoperchiato della centrale provocò l'immissione nell'atmosfera di grandi quantità di vapore contenente particelle radioattive che presero il volo verso l'Europa Occidentale e il Mediterraneo, adagiandosi poi a terra. 

Ci fossero stati i social network, il disastro sarebbe subito arrivato in tutta la sua portata: una tragedia immane, che avrebbe avuto conseguenze drammatiche per decenni. Ancora oggi. E lo sa bene chi, come l'associazione parmigiana Help for Children, ogni estate e ogni Natale porta in città e provincia decine di bambini che vivono nelle zone denuclearizzate. Uno degli scopi principali, infatti, quello legato alla salute: controlli sanitari specifici e la possibilità di  - letteralmente - "cambiare aria". 

E allora ecco che 30 anni dopo Parma, con la regia di Help for Children, è in prima fila per ricordare. Oggi alle 15.30 ai chiostri di S.Giovanni sarà inaugurata la mostra di foto inedite di  Siarhei Khaladzilin, fotografo di Belta, l'agenzia nazionale di stampa bielorussa, e le immagini rappresentano un percorso storico di questi ultimi tre decenni nei territori inquinati radioattivamente, e le scene di una vita mutata nel corso degli anni. La mostra sarà a Parma fino al 29 aprile, poi si trasferirà dal 30 al 9 maggio a Borgotaro, al Museo delle Mura, e infine a Noceto nelle sale del piano Nobile della Rocca, dal 12 al 19 maggio.
Contemporaneamente ci sono in calendario alcuni spettacoli teatrali della compagnia teatrale bielorussa Akme theater, di Minsk.
La compagnia proporrà uno spettacolo per le scuole ("Il gabbiano Jonathan Livingstone") la mattina del 29 aprile a Borgotaro.
La sera del 29 aprile presenterà invece al Moruzzi di Noceto lo spettacolo "Chernobyl", in replica la sera del 30 a Borgotaro al teatro Farnese.
E dal 2 al 7 maggio, in occasione della annuale missione umanitaria di Help for Children, anche il sindaco Federico Pizzarotti sarà in Bielorussia in visita ufficiale.

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