La pista l’aveva risparmiato (paralizzato alle gambe per l'incidente del 1980 negli Stati Uniti), la strada l'ha ucciso. Sono passati 10 anni dalla morte di Clay Regazzoni, 67 anni, pilota di Formula 1 amatissimo dal pubblico e rispettato dagli avversari. Il 15 dicembre 2006 Regazzoni ha perso la vita in un incidente stradale sull'Autosole, all'altezza dello svincolo dell'Autocisa. L'auto di Regazzoni si è frantumata contro un camion. L'ex campione era atteso a Parma: avrebbe dovuto incontrare gli amici del Club Italia per una giornata fra motori e musica, con una tappa al Teatro Regio per assistere alla «Pietra del paragone». Invece la vita di Clay Regazzoni è stata spezzata in quel tragico schianto.
I ricordi degli amici del Club Italia (dalla Gazzetta di Parma del 16 dicembre 2006)
Regazzoni aveva una grande forza d’animo, un’energia particolare: lo notano tutti, dal presidente del club Gino Macaluso (a.d. Girard Perregaux) a Walter e Mariella Burani. «L’ho visto poche settimane fa a Cividale – dice Cantarella –. Su una Mercedes ha fatto un ottimo tempo in pista. E aveva lo spirito di sempre, amante della vita».
Il parmigiano Marco Pelizziari sottolinea che Regazzoni «amava Parma, la sua cucina e l’accoglienza che trovava». «Doveva portare i libri sul mondo delle corse da distribuire fra i soci –aggiunge Forghieri –. Amava molto questo sport e trasmetteva ottimismo». Gino Munaron, pilota Ferrari negli anni ’50, aggiunge che «Clay era spiritoso e diceva che oggi in Formula 1 i trofei dovrebbero vincerli i meccanici».
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