Con i suoi 80 milioni di finanziamento è l’opera pubblica più importante della ricostruzione dell’Aquila, in via di realizzazione a 7 anni dal terremoto: un tunnel sotterraneo, nel centro storico, in cui far passare servizi per il cittadino come acqua, luce, comunicazioni, compresa la rete a fibra ottica. Dunque una galleria di sottoservizi percorribile dai tecnici che non dovranno più bucare la pavimentazione quando in futuro dovranno riparare un guasto o fare manutenzione. L’ambizione è realizzare tutto ciò nel pieno di un centro storico, in un dedalo di strade strette e palazzi vincolati dalla Soprintendenza dei Beni Culturali.
Lo smart tunnel occupa il sottosuolo di tutto il centro storico: 17 km il primo lotto, tre dei quali circa già realizzati da un gruppo di imprese denominato Asse Centrale. L'Ente appaltante è la Gran Sasso Acqua spa. Secondo il cronoprogramma la galleria verrà terminata nel 2017-2018 «in linea con il recupero del centro storico dell’Aquila», spiega all’Ansa l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano. Alla fine dei lavori nel centro dell’Aquila è prevista una pavimentazione in pietra che già viene pensata dal Comune e dalla Soprintendenza.
Il tunnel è percorribile e ispezionabile dai tecnici, eccetto nelle strade più strette e dove insistono reperti archeologici: in questi tratti vengono collocate delle polifore per poi riprendere il percorso con il tunnel ispezionabile. E’ proprio a causa di reperti trovati e delle difficoltà dovute a un lavoro inedito, ovvero realizzare questo tipo di galleria in una città storica, che, all’inizio i lavori hanno subito rallentamenti.
«Lo smart tunnel - spiega l’assessore Di Stefano - rivoluziona tutto il sistema di servizi che prima la città aveva, a partire dalla rete idrica, fognaria, la separazione delle acque nere dalle bianche (con il recupero dell’acqua piovana) la fibra ottica; e poi è anche un sistema aperto, di ultima generazione, implementabile in futuro con nuovi servizi. Pensiamo ad una città antica in cui la fibra ottica entrerà nei palazzi, pensiamo al valore aggiunto che questo potrà avere. E' una grande sfida rifare una città e al contempo fare un’opera come questa, scavando 4 metri sotto terra anche nelle vie strette».
La ricostruzione vuole avere un’impronta ecologica. «Nel centro storico - afferma l’assessore - i vincoli architettonici non permettono pannelli fotovoltaici o altro che avrebbe un alto impatto, ma al di fuori del centro è quello che stiamo facendo: è prevista nel regolamento edilizio la possibilità di energie rinnovabili». Sull'ipotesi di far tornare o no le automobili nel centro storico è ancora aperto il dibattito, ma in giunta c'è già chi ha ipotizzato l’accesso consentito solo alle auto elettriche.
Anche l’Università e i Poli tecnologici dell’Aquila verranno collegati attraverso il tunnel tecnologico e la fibra veloce dovrà entrare nelle case. Il progetto, spiega Di Stefano, è far tornare L’Aquila «città di universitari che potranno avere questi servizi di ultima generazione in un centro storico tutto wi-fi libero. L’Aquila deve rinascere da lì».
Lo smart tunnel sta destando curiosità, riferisce l’ assessore, e «molti esperti vengono anche dall’estero a vedere come è possibile realizzare un’opera così e quali complessità nello scavare nel sottosuolo di una città fondata nel 1200». Sul sito Ansa.it video, foto e approfondimenti sulla ricostruzione.
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