E’ stato portato a San Vittore Solomon Nyantakyi, il giovane fermato alla stazione centrale di Milano che ha confessato di aver ucciso a coltellate la madre e la sorellina di 11 anni.
E’ uscito dagli uffici della Polfer - dove era arrivata anche la Scientifica per i rilievi - scortato da una decina di agenti che lo hanno scortato lungo la scalinata della stazione fino al furgone diretto alla casa circondariale.
Con indosso una camicia a righe bianca e blu e un paio di jeans, era all’apparenza tranquillo. Si è guardato intorno senza mai abbassare lo sguardo fino a quando è entrato nel mezzo.
La Polizia: "Un delitto agghiacciante"
Il procuratore capo Rustico lo ha definito "un delitto agghiacciante" ("per chi è intervenuto sulla scena"). Troppi gli indizi su di Solomon fin dall'inizio. In primis "a seguirlo" le telecamere di viseosorveglianza presenti in zona e anche in stazione. Solomon Nyantaki, insomma - come è stato detto nei primi momenti della conferenza stampa indetta in Questura per dare i dettagli dell'omicidio e di come si è arrivati a prendere il 21enne ex promessa del Parma - era nell'appartamento nel lasso di tempo in cui è avvenuto il duplice omicidio (tra 14 e le 15, viene specificato in conferenza). Sempre dalle immagini, Solomon è stato visto in stazione prendere il treno per Milano, poco dopo (verso le 16). Dove poi è stato fermato e dove ha confessato ("Si è tradito perchè ha cercato di nascondersi il volto" - Guarda il video). Sempre in conferenza, il capo della Squadra mobile Cosimo Romano sottolinea come il duplice omicidio sia stato scoperto ore dopo (5-6) dal fratello Raymond. E da lì sono partite subito le indagini della Polizia. Confermata l'irreperibilità al telefono di Solomon fin da subito. Le urla sentite dai vicini, compatibili temporalmente con l'orario del duplice omicidio, "non erano tali da far pensare a ciò che poi è successo". Altri dettagli agghiaccianti: "Ha usato diverse armi che poi ha cercatro di ripulire parzialmente: un coltello normale e una mannaia. Ci sono un numero cospicuo di coltellate e di colpi che non si giustificano“. Confermato il grido "mammma, mamma", ma "sembrava una lite in famiglia". Confermato anche "l'uso di droghe in passato" da parte di Solomon. "Dobbiamo accertare se fosse sotto l'effetto di droghe in quel momento". La Polizia, poi, specifica come il giovane "abbia confessato spontaneamente". Resta un'incognita il movente: "Sono stati trovati dei portafogli aperti e senza soldi", spiega la Polizia, che però sottolinea anche "lo stato di depressione" di Solomon.
Solomon ha confessato
Ha confessato di avere ucciso la madre e la sorellina, Solomon Nyantakyi il giovane fermato a Milano dalla Polfer per il duplice delitto di via San Leonardo. Il pm sta predisponendo il decreto di fermo nei suoi confronti. Rintracciato e fermato alla stazione Centrale di Milano il 21 anni, ex promessa del Parma Fc ma soprattutto figlio di Patience e fratello di Magdalene, ha ammesso l'uccisione della donna e della bambina. Era da subito lui, scomparso e irrintracciabile telefonicamente dai momenti successivi al duplice delitto, il sospettato principale.
Convocato da Donadoni in prima squadra
Il 21enne era stato convocato in prima squadra diverse volte da Donadoni (La prima panchina in A "Il giorno più bello della mia vita", quando "Nyanta" era una promessa - Video), nell’anno del crac del Parma Fc. Allora era un ragazzo tutto diverso. Dopo il crac invece l’avventura prima del Cuoiopelli e poi in serie D nell’Imolese, ma senza aiuto si era perso. Assenze negli allenamenti, qualche storia di contraffazione e ricettazione alle spalle ed un consumo, mai nascosto, di alcol e droghe leggere. Poche cose in verità per giustificare la terribile mattanza che ha confessato.
Il padre è arrivato a Parma da Londra
Direzione inversa, e dolorosissima, per il viaggio di ritorno del padre, Fred Nyantakyi (arrivato nel primo pomeriggio a Parma, in Questura - guarda), che si era trasferito a Londra per lavoro da circa un mese e mezzo, Il padre dei tre ragazzi e marito della donna uccisa, dopo essere stato dipendente per 15 anni di una azienda di prodotti gastronomici del Parmense, ha deciso di tentare la fortuna nella capitale britannica e non aveva nascosto il desiderio di poter trasferire tutta la famiglia.
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