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Tre coppie di aquile reali volano nel cielo dell'Appennino parmense

23 Dicembre 2017, 02:33

La nostra montagna? Più volte trafitta da frane e terremoti, è finita spesso con l'acqua alla gola. Già la storia più recente ce lo racconta, di quando gran parte dell'Appennino è rimasta al buio. Ma la gente non molla, radicata nella terra come quercia secolare: così è l'uomo, così la flora e la fauna, custodi di un mondo che vive tra mille difficoltà sotto una presenza quasi magica, che si muove nel cielo del Parmense. E' l'aquila reale, il nobile rapace che tutto vede, quasi a proteggere paesi, boschi e fiumi. Una danza che assume il valore della sacralità, oggi più che mai, e che infonde gioia ma soprattutto speranza. Ma quante sono le aquile del nostro Appennino?
Sei, tre coppie per l'esattezza. E non sono poche. Di questo e di molto altro si è parlato nell'incontro annuale del Gruppo Aquila Appennino Settentrionale alla Corte di Giarola nel Parco del Taro.

Il delegato della Lipu Michele Mendi al convegno nazionale della Corte di Giarola: «Tutti gli esemplari godono di ottima salute. Sono presenti nelle aree della Val Bratica e tra la Valtaro e la Valceno»

Tutti i dettagli sono sulla Gazzetta di Parma in edicola, che pubblica una pagina sulle aquile in Appennino 

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