La valanga caduta dal Monte Nevoso in Valle Aurina era piuttosto grande. Come hanno detto i soccorritori, il fronte è di 150 metri.
«Raramente ci siamo trovati a gestire un intervento di soccorso di questa entità e di questa portata». Lo dice Rafael Kostner, il pioniere del soccorso alpino, ora alla guida di Aiut Alpin, organizzazione di elisoccorso impegnata sulla valanga della Valle Aurina.
«I soccorsi - ha detto Kostner all’ANSA - sono estremamente difficili a causa dell’alta quota della disgrazia. Gli elicotteri hanno difficoltà a raggiungere in sicurezza quote oltre i tremila metri. Perciò si vola con pochissimo carburante e tutta l’attrezzatura superflua viene lasciata a terra».
L’ultima parte del volo parte dal campo sportivo di Riva di Tures, dove è stata potata una cisterna con il carburante necessario agli elicotteri che fanno la spola con il luogo dell’incidente. Man mano si carica a bordo soltanto la quantità necessaria per salire in quota. Mentre all’andata vengono portati su soccorritori e cani da valanga, al ritorno gli elicotteri vengono caricati con le salme delle vittime e con i feriti, che vengono poi fatti proseguire verso l’ospedale con le ambulanze. La vallata è percorsa da autolettighe che salgono e che scendono con le sirene spiegate.
Nel pomeriggio il tempo si è fatto coperto, mentre in mattinata era più bello, con aria calda proveniente da nord.
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