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Vigili in bici e disco orario per 5 minuti: "cose strane" a Ravenna

22 Ottobre 2017, 07:46

A Ravenna, che si trova a 175 chilometri da Parma ma pur sempre in Emilia-Romagna, succedono cose strane. O, almeno, se un parmigiano capita lì può notare cose che a Parma non sono proprio esattamente uguali.

Le pattuglie di vigili in bicicletta
Dodici mesi all’anno, nel territorio comunale di Ravenna (che, dopo Roma, è il secondo comune d’Italia per estensione territoriale), ogni giorno almeno una pattuglia composta da due vigili urbani si muove usando le biciclette. «Per poter essere vicini alla gente e per poter presidiare anche le strade più piccole del centro», spiega Alessandra Bagnara, vicecomandante della polizia municipale di Ravenna.
Il pensiero «corre» a Parma: i nostri vigili urbani non seguono l’esempio dei colleghi di Ravenna né tantomeno quello dei tanti parmigiani che utilizzano quotidianamente la bicicletta. È da ricordare, però, che diversi anni fa per alcuni mesi fu organizzato a Parma un servizio di sorveglianza effettuato da vigili urbani che si muovevano in bicicletta.
Curiosamente, il Comune di Ravenna – nonostante l’ampiezza territoriale maggiore rispetto al Comune di Parma – in quanto a vigili in servizio e in organico ha gli stessi numeri: circa 180 vigili in servizio, ma l’organico ne prevede 220.

«Se vuoi il mio posto prenditi la mia disabilità»
A Ravenna, sotto alcuni segnali che indicano i posti auto riservati ai titolari di permessi per disabili, c’è un messaggio molto chiaro: «se vuoi il mio posto prenditi la mia disabilità». L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra varie associazioni di volontariato attive nell’ambito della disabilità e della tutela dell’ambiente, unitamente alla polizia municipale di Ravenna e altri uffici comunali, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza di non ostacolare, con i propri comportamenti scorretti, la mobilità dei soggetti più deboli.
A Parma non ci sono cartelli di questo tipo, però il Lions Club Colorno «La Reggia» ha recentemente realizzato dei cartelli «Rispetta il mio diritto» per i segnali di Colorno, Mezzani e Sorbolo che indicano i parcheggi riservati alle persone diversamente abili.

5 minuti di sosta
Fa un certo effetto vedere dei cartelli che permettono di poter parcheggiare l’auto solamente per 5 minuti. In diversi punti «strategici» di Ravenna, davanti a particolari esercizi commerciali (tabaccherie, edicole ecc.), è permessa questa sosta brevissima per garantire la massima rotazione dei veicoli. L’esperimento – spiegano in Comune – sta dando buoni risultati perché, con controlli effettuati saltuariamente e tollerando soste fino a un massimo di 25-30 minuti, si è constatato che la rotazione dei veicoli in sosta è effettivamente assicurata.

Le rotonde intitolate alle donne e alle nazioni
Come in tutte le città, anche a Ravenna ci sono tante rotonde, però c’è una singolarità: tutte le rotatorie hanno un nome, attribuito ufficialmente dall’ufficio toponomastica. E la preferenza è andata alle donne vincitrici del Premio Nobel e alle nazioni. Un’altra particolarità di Ravenna è aver posto l’attenzione, negli ultimi anni, sulla disparità delle intitolazioni di strade e piazze a figure femminili rispetto a quelle maschili. E da diversi anni la Commissione toponomastica si è dotata di un regolamento che pone tra le voci prioritarie l’incremento delle intitolazioni femminili, con riguardo sia a donne famose a livello internazionale sia a donne che, nella realtà cittadina, hanno svolto la loro attività che non è stata dimenticata. Una Commissione toponomastica paritaria e sensibile e un contributo molto attivo della cittadinanza hanno portato a scrivere sulle targhe stradali tanti nomi di donne che hanno operato nei più svariati contesti. Nel libro del 2013 «Strada alle donne», della Biblioteca Classense di Ravenna e del Soroptimist International (club di Ravenna), realizzato in collaborazione con gli assessorati alle Politiche e cultura di genere e ai Servizi demografici, è illustrato l’impegno della città di Ravenna a favore delle intitolazioni a figure femminili.

Le «nostre» vecchie fermate dei bus
Toh, guarda chi si vede! In alcune fermate degli autobus di Ravenna ci sono le «paline» uguali a quelle che c’erano tanti anni fa a Parma, prima della loro sostituzione – oltre una decina di anni fa – con quelle attuali rosse.

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