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Volontari: "prove tecniche" di attentato

20 Giugno 2016, 05:09

L'attentato terroristico era finto ma i soccorritori si sono attivati per fare il loro dovere. Le esplosioni e le vittime erano finte ma l'esercitazione che ha coinvolto una sessantina di volontari del Parmense era assolutamente reale. Sabato fra Parma e Baganzola si è svolta una giornata di formazione ed esercitazioni pratiche rivolta ai volontari di diverse Pubbliche della provincia, per aggiornarsi sul soccorso sanitario anti-terrorismo. 
L'iniziativa - la prima nel Parmense - è del Coordinamento provinciale di Protezione civile e delle Pubbliche assistenze e hanno partecipato volontari di Seirs Croce Gialla e Assistenza pubblica di Parma, Salsomaggiore, Noceto, Traversetolo, Fornovo e Varsi. I docenti: Danilo Coppe (Istituto ricerche esplosivistiche di Parma), Rami Haidar e Luigi Iannaccone. 
Nell'area della Protezione civile sono stati montati due posti medici avanzati e si è parlato di ordigni bellici della Seconda guerra mondiale e delle minacce di questa epoca. 
Si è parlato di ordigni della Seconda guerra mondiale perché, fa notare Luigi Iannaccone di Seirs, "una delle tematiche è ridurre i rischi per i soccorritori, a volte impegnati nelle ricerche di persone nei campi o nel greto di un fiume... Può essere trovato un residuato bellico". E ci sono almeno 5 vittime all'anno a causa di ordigni inesplosi, in Italia. 
Altro tema centrale, il soccorso sanitario in caso di attacco terroristico. Come devono comportarsi i soccorritori in caso di attentato terroristico? Come devono coordinarsi fra loro in queste maxi-emergenze? I volontari ne hanno parlato con gli esperti, per poi cimentarsi nella parte pratica dell'esercitazione. Nel parco delle Raganelle di Baganzola è stata simulata un'esplosione, con vittime e feriti (manichini) da valutare, soccorrere e trasportare nei punti medici avanzati. 

(foto di Francesca Bocchia per Seirs

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