Un lungo e srosciante applauso ha accompagnato l’uscita del feretro di Cesare Maldini dalla basilica di Sant'Ambrogio. «Grande Cesare» e «Forza Paolo e siamo tutti con te» le grida che si sono alzate dalla folla. Paolo Maldini visibilmente commosso e con gli occhi lucidi ha raccolto l’abbraccio e il saluto di decine di persone. Il presidente del Milan Silvio Berlusconi, l’amministratore delegato Adriano Galliani e Arrigo Sacchi sono usciti insieme dalla basilica poco prima del feretro.
BASILICA AFFOLLATA PER LE ESEQUIE: OLTRE UN MIGLIAIO DI PERSONE. Tanti tifosi e appassionati fuori dalla chiesa, dentro molte persone che hanno condiviso momenti di vita e di calcio con Maldini e con suo figlio Paolo, arrivato assieme alla famiglia, visibilmente commosso. Più di migliaio di persone ha partecipato alla cerimonia nella basilica.
Fra gli altri Teo Teocoli, il comico che fece di Cesare una celebre imitazione, il presidente di Mediaset Confalonieri, quello della Lega Serie A Beretta, l'ad del Milan Galliani, l’allenatore Mihajlovic, Montolivo, Abbiati, gli ex rossoneri Ambrosini, Clarence Seedorf, Shevchenko, Massaro, Brocchi, Galli e Serginho, il vicepresidente dell’Inter Zanetti, gli ex nerazzurri Suarez, Pagliuca e Toldo, l’ex arbitro Casarin e Nevio Scala. Diverse le corone di fiori all’ingresso della basilica, fra cui quelle da parte della Juventus, della Figc, dell’Associazione allenatori e dell’ad del Milan Barbara Berlusconi.
SCALA: "UNA PERSONA MERAVIGLIOSA". Anche il Parma Calcio 1913 era presente alle esequie dell'ex ct della Nazionale (che in carriera sedette anche sulla panchina del Parma), morto a 84 anni. A rappresentare la società c'è il presidente Nevio Scala. "Di Cesare - ha detto Scala - ricordo la grande eleganza, io ero un ragazzo quando sono arrivato al Milan e l’ho sempre vissuto come una persona meravigliosa".
CANNAVARO: "LO RICORDEREMO PER I SUOI VALORI". "Lo ricorderemo per la sua esperienza da calciatore e da allenatore e per i valori dello sport che ha sempre portato avanti insieme anche a suo figlio". Con queste parole, al termine della cerimonia funebre, l’ex capitano della Nazionale Fabio Cannavaro ha voluto ricordare Cesare Maldini.
L'OMELIA: "FAMIGLIA, SQUADRA VINCENTE". L’umanità di Cesare Maldini, preponderante rispetto alla dimensione di sportivo popolare, e l'unità della sua famiglia, «una grande, bella squadra, vincente e orgogliosa del suo capitano, che ha accompagnato ricambiando la sua tenerezza anche negli ultimi tratti della lunga malattia». Si è concentrato su questi due aspetti monsignor Erminio De Scalzi nella sua omelia.
Nella gremita basilica milanese di Sant'Ambrogio, De Scalzi ha iniziato la predica (ascoltata da un altro migliaio di persone sul sagrato grazie agli amplificatori), sottolineando che «dietro il personaggio pubblico, lo sportivo, il volto noto della tv, c'era un uomo con la sua profondità di affetti, l'attaccamento alla famiglia, e le sue fragilità. Ma guardando Cesare Maldini - ha aggiunto - non si può dire che c'era anche un uomo: c'era soprattutto un uomo, nel senso più bello. Un marito, un papà, un nonno. Un volto che tutti collegano ad autentiche e sincere gioie dello sport. Era un esempio di signorilità, uno scopritore di talenti fra cui quello del figlio Paolo».
De Scalzi?ha anche citato un ricordo scritto da Angelo Casati, il parroco che ha battezzato alcuni dei sei figli di Cesare Maldini e sua moglie Marisa: «Mai il ruolo pubblico aveva soffocato la sua umanità, mai i traguardi sportivi l’avevano incrinata o oscurata».
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