I senza pietà. Più che sciacalli. All'incubo di fiamme si aggiungono la beffa, il danno, l'incredibile, l'umano disumano: sono le 21.30 di ieri sera quando a casa Galloni - mentre gran parte della famiglia è ancora là, davanti al rogo - si scopre la devastazione dei ladri. Non c'era nessuno nella casa in collina. Ovvio. Ovvio anche per chi non ha avuto scrupoli a introdursi nella proprietà, poi in casa e con un flessibile smurare la cassaforte e farla sparire con tutto il suo contenuto.
Oggetti di valore, ma anche ricordi di ancor più valore: "Un prosciutto cotto ai ladri se mi riportano l'orologio di mio padre", è l'ironia amara dell'imprenditore Carlo Galloni. Sono le due di notte passate quando affida le sue emozioni a Facebook: la rabbia verso i ladri-sciacalli ma soprattutto - prima e dopo - la voglia di non farsi abbattere da ciò che è accaduto e il grazie ai tanti, tantissimi, che in tanti, tantissimi modi hanno dimostrato solidarietà alla famiglia langhiranese e ai dipendenti dell'azienda. "Lunedì ripartiremo per farlo ancora più bello", scrive mostrando le foto del prosciuttificio avvolto da fumo e fiamme.
Ma la ripartenza è iniziata già ieri, dagli altri due stabilimenti più piccoli in paese, e dalla tenacia di famiglia.
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