«Siamo 700mila»: così, dal microfono sul bus di testa del Roma Pride, gli organizzatori del corteo per l’orgoglio omosessuale che sta sfilando a Roma. La testa del corteo ha appena voltato su via Labicana, a pochi passi dal Colosseo, dopo aver percorso via Merulana.
«Renzi sposi la prima coppia gay in Italia» è l’invito che viene dal Gay Center nella giornata della sfilata del Pride a Roma. «Un fatto simbolico - dice Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center - ma anche la rivendicazione di una legge che riguarda tutti gli italiani e non solo le coppie gay. Tutto si può ancora migliorare, soprattutto i diritti dei figli e le adozioni, ma intanto oggi sfiliamo con un diritto in più, la legge approvata sulle unioni civili. Sul nostro carro anche l’invito al prossimo Sindaco di Roma a sposarci. Il Campidoglio può essere piazza di festa e di diritti».
«Ma il Pride non si ferma a Roma. Il 25 giugno - annuncia il Gay Center - saremo a Latina per il Lazio Pride per manifestare anche contro l’appello anti-gay firmato da alcuni candidati locali che vogliono fermare il contrasto all’omofobia nelle scuole e nel comune laziale».
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