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TEATRO REGIO

Sala Tebaldi, la donazione dei quadri di Tentolini - Fotogallery

17 Dicembre 2022, 17:49

Nel centenario della nascita (1 febbraio 1922) e a 18 anni dalla sua scomparsa (19 dicembre 2004), il Teatro Regio di Parma conclude le iniziative dedicate a Renata Tebaldi con una cerimonia nella quale è stata intitolata al celebre soprano la Sala del Camino in Ridotto e l’artista Giorgio Tentolini ha donato due sue opere che la ritraggono, appositamente realizzate e presentate in prima assoluta.

Ecco la fotogallery della giornata (Foto Ricci)
 
Nell’occasione sono state esposte inoltre la copia della lettera di elogio a Renata Tebaldi di Paolo Grassi e le riproduzioni di alcuni documenti conservati da Casa della Musica - Archivio Storico del Teatro Regio di Parma: la fotografia con dedica di Renata Tebaldi del 12 febbraio 1948 alla Commissione del Teatro Regio e il contratto del 10 giugno 1961 con il quale l’artista si impegnava a interpretare La Bohéme al Regio.
 
“Amata e applaudita in tutto il mondo e acclamata anche qui al Teatro Regio dove debuttò ventitreenne e fu protagonista di nove opere e un recital – ha dichiarato Michele Guerra Sindaco di Parma e Presidente della Fondazione Teatro Regio – questo è un tributo che con gratitudine e amore rivolgiamo a una donna e a una artista che ha fatto vibrare i cuori e continua a emozionare ancora gli appassionati di tutto il mondo”.
 
 
Giorgio Tentolini nato a Casalmaggiore (Cremona) nel 1978, vive e lavora tra Casalmaggiore, Reggio Emilia e Milano. Si forma in Arti Grafiche presso l’Istituto d’Arte “Toschi” di Parma, per diplomarsi in design e comunicazione alla “Università del Progetto” di Reggio Emilia. Ogni sua opera nasce da una precisa indagine sul Tempo come memoria e identità, in un’attenta e lenta ricostruzione che avviene con lo studio della luce e l’incisione di strati di materiali diversi, tessuti, carte, PVC. Sono il tulle e la rete metallica gli attuali media della sua ricerca, per la levità meditativa che i loro strati restituiscono all’immagine, metafora di luoghi e ricordi, di sogni e visioni. Un lavoro pittorico, dunque, che vive la realtà della scultura.
 

 
 
 
 

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