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Va in pensione Corrado Parodi, 40 anni da medico di famiglia

Va in pensione Corrado Parodi, 40 anni da medico di famiglia

31 Maggio 2020, 10:56

«Molta gente mi ringrazia, anche  semplicemente per averla ascoltata»

Corrado Parodi, stimato medico di famiglia di Monticelli Terme, dal primo giugno, andrà in pensione, dopo oltre quarant’anni di attività.
 In realtà, l’emergenza Covid-19, ha fatto slittare in avanti di qualche mese, il ritiro a vita privata del professionista. «Non mi aspettavo – afferma Parodi, che compirà 70 anni a settembre – tante manifestazioni di stima da parte dei miei pazienti, alla luce del mio prossimo pensionamento. Ciò mi crea un turbinio di emozioni, che mi commuovono. In questi giorni ricevo cinque o sei telefonate al giorno, oltre a messaggi e lettere e ne sono molto contento».
Il professionista, nativo di Enna, approdò nella nostra provincia diversi anni fa, per frequentare la facoltà di Medicina all’Università. Nel 1976, dopo il conseguimento della laurea, iniziò a lavorare all’Ospedale privato accreditato Villa Maria Luigia di Monticelli. Nel 1977, aprì il primo ambulatorio come medico di famiglia. Risale al 2011, l’adesione alla medicina di gruppo, operativa alla Casa della salute di Monticelli, insieme ad altri tre medici. 
«Mi ritengo – afferma Parodi, dotato di un carattere paziente, riservato e poco incline alla «popolarità» – un semplice medico e aggiungerei amico di famiglia. Ho conosciuto tre generazioni di pazienti. Adesso raccolgo le testimonianze di questo. Molta gente mi ringrazia, anche e semplicemente per averla ascoltata. A volte, seppur nella tristezza di certe situazioni, basta un sorriso, una carezza o una parola di conforto». Il futuro pensionato – sposato, padre di tre figli e nonno - dice di aver coltivato fin da bambino l’intenzione, nata nell’ambito famigliare, di diventare medico, a seguito di un’esperienza personale e per il fatto di essere affascinato dall’idea di poter aiutare gli altri. «Il lavoro di medico – prosegue Parodi – è variabile e vario e questo lo rende unico. Inoltre c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, anche dai pazienti. Nel corso del tempo ci sono state delle esperienze strazianti, che mi hanno toccato. Di recente, per esempio, un mio paziente è venuto in ambulatorio, con una tosse persistente. Ci siamo salutati con gli occhi. Sapevo che non l’avrei più rivisto. Mi resterà un importante «bagaglio» di esperienze umane e mi mancheranno le amicizie che si sono formate negli anni coi pazienti». Una volta in pensione, dopo una vita dedicata «anima e corpo» al suo lavoro, il dottore vorrebbe coltivare i suoi interessi, vale a dire i viaggi e la fotografia. Ma, in primis, fare principalmente il nonno e il papà. «Penso che la mia famiglia – conclude in merito Parodi – e, soprattutto, i nipoti e i figli, reclameranno proprio questo. Quanto ai pazienti, vivendo a Monticelli, li incontrerò e potrò scambiare ancora due parole con loro». N.F.
 

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