Nel 2001 rinasceva, oggi è un'icona di glamour e tecnologia. L'ultima versione per 3 porte, 5 porte e cabrio. Cambia dentro e fuori
Sembra ieri e invece sono passati vent'anni tondi da quando Mini ha riannodato i fili del passato con l'icona di Issigonis, classe 1959, sotto le sapienti mani di Bmw. Dal 2001 tre generazioni e la solita grande freschezza di un design che odora di immortalità anche nel nuovo restyling 2021 a conferma che Mini è un modo di essere prima ancora di un'auto.
Il dettaglio - qui - è tutto, ma nei nuovi tratti distintivi c'è anche molta sostanza: ad esempio i fendinebbia ora integrati nei gruppi ottici a Led con funzionalità “maltempo” permettono più libertà al design del frontale: la griglia esagonale ampia e le prese d'aria nel paraurti aggressive e in grado di migliorare l'aerodinamica. Fanno parte del lato più glamour di Mini invece il Side scuttle con luci di direzione, l'optional Piano Black Exterior, i nuovi cerchi di rito, l'intrigante tetto a sfumature Multitone, i nuovi colori.
E la sostanza? Per fortuna non cambia: il feeling è sempre quello un po' da go kart, la qualità dei materiali sempre alta. Si aggiungono (ma è un optional) le nuove sospensioni adattive.
Nell'abitacolo il salto di qualità fa rima con pulizia: dashboard finalmente molto lineare che ingloba le bocchette di areazione centrali e strumentazione digitale (prima disponibile solo sull'elettrica) che consigliamo vivamente per stile e chiarezza. Anche qui le concessioni allo stile sono tante, dal nuovo volante con pulsanti in nero lucido all'infotainment con logica swipe (tipo telefonino) aggiornato, ma l'impressione ora è di un maggior bilanciamento fra design ed ergonomia.
Al volante - aiutati dalle ultime versioni dei sistemi di sicurezza e cullati dalle 12 colorazioni delle ambient light - ci siamo tuffati nel traffico milanese con la versione elettrica. Tanta potenza in uscita dai semafori, un po' fastidioso il rilascio per ricaricare la batteria che tende a smarrire il piacere di guida di Mini, che si ritrova invece salendo a bordo con motori diesel e benzina. Comunque mettiamoci il cuore in pace: il futuro del brand sarà tutto elettrico e l'ambiente ringrazia.
Dimenticavamo: il restyling riguarda 3 porte, 5 porte e cabrio. Quantro al listino la 3 porte spazia da 21.850 a 34.900 euro (dalla One alla John Cooper Works i cavalli vanno da 75 a 231), per la 5 porte il range è 22.650-28.950 euro (ci si ferma a 178 Cv in assenza della JCW) mentre per la cabrio di parte da 25.850 (102 Cv) e si passano i 41mila euro per la sportivissima JCW.
A proposito di prezzi, intelligente la scelta di razionalizzare la gamma: alle 4 versioni (Classic, Jcw, Mini Yours e Mini Electric) si possono poi adattare 6 nuovi pacchetti che riducono gli optional singoli da 58 a 20.
Come sempre con Mini è prevista una serie speciale, questa volta ispirata a Camden (per chi è pratico di Londra, un quartiere molto alternativotra i canali a nord est del centro): si parte da 22.400 euro, inclusi Connected Navigation e Dynamic Cruise Control).
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