In principio, non avresti speso manco un attimo ad individuare il propulsore giusto. Un big Suv? Solo a gasolio. Ma erano altri tempi, oggi il Suv - piccolo o grande esso sia - rinnega il diesel per sposare l’ibrido (ma sarà amore vero?).
Kia Sorento un simbolo del nuovo paradigma: o ibrido, o niente. Al massimo, puoi scegliere il grado di elettrificazione: tanto vale dare una possibilità anche a Sorento Plug-in Hybrid, la «più ibrida» delle due alternative (l’altra è la Full Hybrid). Chissà, che non dimostri qualità segrete.
E a dirla tutta, Sorento PHEV il suo mestiere di gigante dal pollice verde lo interpreta in modo più che onesto. Lungo 4 metri e 80, pesa quasi 2 tonnellate: una folata di vento non basta a sconfiggere l’inerzia, la coppia del motore elettrico di spinta (90 Cv e 305 Nm) è invece sufficiente almeno per convincerlo ad alzarsi di poltrona e ad avanzare a passo d’uomo.
Questo anche se la batteria a ioni di litio da 13,8 kWh - situazione molto frequente, vista la precarietà del network di ricarica veloce - non riceve quotidianamente energia elettrica da presa di corrente: grazie al principio dell’«autoricarica» (in frenata, in discesa, ma anche nella marcia autostradale), una tacca di energia sarà sempre presente, e disponibile in avvio e alle ripartenze dal semaforo (purché con piede di velluto), contribuendo a rallentare lo svuotamento del serbatoio di benzina.
A proposito: trascurando il poco attendibile consumo medio dichiarato Wltp di 1,5 l/100 km (calcolato con batterie al 100%), un traguardo realistico - e ugualmente lusinghiero - è semmai quella dei 6 l/100 km.
Su strade a pedaggio e con batterie «a terra», addio sogni di eco-record: senza il conforto del suo partner a magneti permanenti, il 1.6 turbo (180 Cv) ricasca nel vizio del bere. Morale: visto anche il prezzo di listino (da 53.000 euro a 61.000 euro, in base all’equipaggiamento), Sorento Plug-in è acquisto sensato solo in caso di ricarica domestica notturna (con impianto da 2,3 kW, conteggia pure 3 ore abbondanti) su base regolare, cioè solo nel caso si possano sfruttare fino all’ultimo i 57 km di autonomia in full electric (e i 265 Cv di potenza complessiva) promessi dalla sua sofisticata piattaforma ibrida.
Neutralizzata la grana ricarica, l’ammiraglia di uno dei brand più ambiziosi del panorama mondiale delizierà il suo padrone (e la sua famiglia) di coccole affettuose (7 posti comodi, ma per davvero) e un palinsesto degno di una smart tv: dal display centrale (gradevoli l’intelaiatura a sbalzo e la «fusione» col quadro strumenti) si può richiamare ogni funzione che baleni in mente, mentre dappertutto (pure in terza fila) sbucano prese Usb. In totale, sono 7: una a testa.
Un discorso a parte merita infine il design: Sorento Plug-in è un «macho» (la trazione integrale è di serie), naturale che esibisca i muscoli. Ma il frontale, forse mascolino lo è sin troppo. La griglia a nido d’ape? Da lontano incute soggezione, da vicino è «plasticosa». La super Kia gioca sulle contraddizioni: rocciosa ma anche fragile, a trazione integrale ma anche a emissioni - quasi - zero. È una solista che non riempirà gli stadi, ma il cui pubblico selezionato ne assapora ogni tonalità.
Secondo noi
CI PIACE
Layout della plancia, comfort e spazio interno, consumi limitati (a batterie cariche)
NON PIACE
Design del frontale poco aggraziato, consumi elevati a batterie scariche.
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