Restyling Il Suv low cost alza ancora l'asticella. Garantisce Renault
Era il 2010 quando fece il proprio ingresso in scena, e col pubblico fu autentico colpo di fulmine. Dopo quasi 2 milioni di esemplari sparpagliati in tutta Europa, per «Didì» è il momento di cambiare passo. Dacia Duster sempre il Suv low cost per definizione, ma ormai maturo e pronto a misurarsi anche con avversari di pretese superiori.
Ecco allora che il restyling 2021, insieme a interventi a stile (i nuovi fari a Led, la nuova mascherina, e nuovo spoiler, nuovi cerchi) e contenuti interni (nuovo display centrale da 8”), porta con sé anche e soprattutto il cambio automatico. Rischi di fallire: zero. Il pacchetto è garantito da mamma Renault, è l’EDC doppia frizione a 6 rapporti, tanto fluido nel gestire marce pare e dispari, che un cambio, Duster, è un po’ come se non lo avesse proprio.
D’accordo, l’automatico è solo per la versione 1.3 TCe turbo benzina da 150 Cv, altra new entry nella gamma Italia. E il prezzo non è esattamente da discount, 22.150 euro (allestimento top, Prestige). Ma hai pure il clima automatico, i sensori di parcheggio, retrocamera, cruise control, navigatore.
Per chi fosse affezionato al caro vecchio manuale, e soprattutto ai costi di esercizio, c’è sempre il 1.0 TCe 100 Cv a duplice alimentazione benzina GPL, ora con serbatoio di gas da ben 50 litri (da 13.450 euro). Il diesel 1.5 dCi? Da 16.700 euro. O da 20.700 euro in edizione 4x4, altro storico cavallo di battaglia del B-Suv più geniale che ci sia. Già ordinabile una Duster in tutte le salse e per tutte le tasche.
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