Si è fatta conoscere dal pubblico mondiale in particolare per la sua spider storica, Mazda tuttavia non è soltanto MX-5. Mazda3 è oggi un concentrato di tecnologia e design, e ancor più in alto (anzi, in lungo) Mazda6 Wagon è un’alternativa alle europee per più di una ragione. Filante la carrozzeria, benché più corta (481 cm) della 6 berlina, spaziosi e confortevoli gli interni, specie quelli che distinguono gli allestimenti Exclusive e Signature (che eleganza, le sedute in pelle bianca). Da familiare in piena regola, infine, il bagagliaio, 522 litri di capacità e l’unica pecca dell’assenza di una bascula ad azionamento elettrico.
A Hiroshima al gasolio non rinunciano: anche per i 16 quintali e oltre della configurazione 2.2 Skyactiv-D AT 4WD (43.250 euro, ma è il top), cambio automatico a 6 marce e trazione integrale dalle buone proprietà di distribuzione della coppia, il 4 cilindri diesel (Euro 6d-temp) da 184 Cv e 445 Nm è più che sufficiente per partenze alla caffeina (0-100 km/h in 9,7 secondi) e sorpassi sprint. Intuitivo il display «no-touch» a sbalzo sul cruscotto, efficaci ma non invadenti i sistemi elettronici di sicurezza attiva. Due su tutti: cruise control con funzione Stop&Go, ideale per la marcia in coda «a fisarmonica», frenata automatica anche in retromarcia, per un paraurti sempre intatto anche quando, mentre parcheggi, vivi sulle nuvole.
Manca come sulla tre volumi un grado di visibilità ottimale: per il resto, Mazda6 Wagon passa il test del day-by-day a pieni voti.
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