×
×
☰ MENU

Zoe, prova di maturità: ecco la Renault elettrica da città

di Lorenzo Centenari

25 Dicembre 2019, 09:52

Quante altre elettriche hanno oggi l’heritage di «Madame» Zoe, sette anni di esistenza e un primo ciclo vita completato tra gli applausi? La full electric più venduta in tutta Europa scopre ora una seconda giovinezza fatta di energia e tecnologia: Zoe 2019 più matura sia di batteria che di motore e di feeling di guida, Zoe 2019 anche meglio equipaggiata grazie a un sistema di infotainment senza alcun complesso di inferiorità verso un iPad. Peccato costi (per restare entro il perimetro di marca) quanto una Mégane super accessoriata: da 34.100 euro la versione da 110 Cv (Zoe R110), da 35.900 euro in edizione R135. Se tuttavia, anziché acquistarle, si noleggiano le batterie, la soglia di partenza cala a 25.900 euro.

C’è inoltre sempre l’ecobonus (prorogato anche per il 2020): 4.000 euro di sconto, 6.000  in caso di rottamazione usato. Se infine Renault Zoe non è un modello a buon mercato, un motivo esiste e lo si apprende non appena sali a bordo (chiavi in tasca grazie alla funzione Easy Access) e abbandoni la piazzola di ricarica. Già, perché non solo l’utilitaria di lingua francese esprime tutte le virtù di un’auto elettrica, ma anche le declina al cubo. Due giorni a spasso per città e dintorni sono sufficienti a generare vera e propria dipendenza: zero rumore (tranne il «fischio» che si attiva sotto i 30 km/h, misura di sicurezza imposta dalla legge), zero vibrazioni, zero pensieri non appena il «cambio» è in Drive, e per spostarsi come una libellula nel traffico non serve che affondare delicatamente il piede destro sul comando di accelerazione. A proposito: 0-50 km/h in 3”6 (R135), 0-100 in 9”5, altro che elettrodomestico. Capitolo autonomia: omologata 386 km (395 km la più tranquilla R110), Zoe si scarica un po’ prima del previsto solo quando il clima è particolarmente rigido, e gli accumulatori al litio da 52 kWh soffrono più del normale. 


Avventurarsi sulle lunghe percorrenze è saggio solo se a destinazione puoi tenere l’auto sotto carica: per un impiego urbano classico, al contrario, l’autonomia basta e avanza anche per qualche giorno. Appunto, la ricarica: il tempo dipende da potenza e tipo di caricatore. Scartando l’opzione domestica (un giorno e mezzo con presa da 2,3 kW…), con Wallbox da 7,4 kW serve una notte (9 ore e 25 minuti). Da colonnina a 22 kW, circa 3 ore. E quando esordiranno i totem da 50 kW, il «pieno» chiederà soltanto 1 ora e 10. Propulsione elettrica a parte, Zoe nuova maniera (4 metri e 8 cm) è pure citycar simpatica di aspetto e servizievole di abitacolo. Niente sporgenze o tasti fisici a intralciare i movimenti, fessure portaoggetti pratiche e capienti. Uguale: spazio come su un mini-crossover. Il bagagliaio? 338 litri di capacità, e il cavo di ricarica (di serie) non è certo ingombrante. Agenti di commercio e pendolari su lunga distanza possono ignorare Zoe e tutte le sue performance. Ma chi ogni giorno snocciola sì e no 30 km di casa-ufficio-spesa-aperitivo, ci pensi, ci pensi… 

 

   SECONDO NOI    

   CI PIACE   
Stile: Molto «cool»
Prestazioni: da sportiva
Comfort: da compatta premium
Autonomia: sufficiente  per la maggior parte delle esigenze
 
   NON CI PIACE   
Prezzo: elevato
Autonomia: insufficiente per il pendolarismo extraurbano
Tempi di ricarica: Ancora troppo lunghi

 

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI