Il test
Si scrive Cupra ma si legge Sportiva. Nata nel 2018, la casa spagnola sta bruciando le tappe con vetture, endotermiche o elettriche che siano, che tanto piacciono ai giovani e a quegli automobilisti che si saziano di adrenalina. Spendendo il giusto. «Cupra è un brand contemporaneo - dichiara il direttore di Cupra Italia Pierantonio Vianello -. In Europa siamo cresciuti più di tutti e la nostra forza sta nel non temere il confronto con gli altri brand».
Nel 2018, periodo gennaio/ottobre, Cupra aveva venduto 11.400 auto, nel 2022, stesso periodo, le vendite sono arrivate a 123.700 unità. Non male, soprattutto se si tiene conto degli eventi (pandemia/lockdown prima e guerra in Ucraina poi). La cosa interessante è che questi numeri sono stati ottenuti con pochi modelli: Ateca, Formentor (il primo modello nativo Cupra) e Leon nelle versioni hatchback e sportstourer. Adesso, con la nuova Born (la prima Cupra 100% elettrica) il giovane brand prende la strada dell’elettrificazione. Entro il 2024, poi, arriveranno altri tre nuovi modelli elettrici: Tavascan, Terramar e il tanto atteso Urban Rebel.
Prima di occuparci della nuova Born - disponibile nelle versioni da 204 Cv e e-Boost da 231 Cv - dobbiamo fare una doverosa premessa: niente “cannibalismo” all’interno del Gruppo Volkswagen di cui Cupra fa parte, ma semplicemente concorrenza leale con quelle che il direttore Vianello ritiene le dirette avversarie: Honda e, Megane e-Tech, Skoda Enyaq per la versione da 204 Cv e Q4 e-Tron, Ioniq 5, XC 40, EQA e ID.3 Pro S per quella più potente.
Sfide che Cupra Italia affronta affidandosi non solo sull’estetica (della Born piacciono molto il frontale e il posteriore), ma soprattutto sull’autonomia (450 e 550 km) e sul rapporto qualità prezzo (42.000 e 46.000 euro). Interessante l’offerta, specifica per ogni versione: la formula di acquisto Cupra Way prevede un anticipo di 9.900 euro e rata mensile di 265 euro (con possibilità di cambiare auto dopo tre anni); per la Born e-Boost, invece, la formula di noleggio Cupra Flex Way (da gennaio 2023) prevede zero anticipo e una rata mensile di 599 euro. Ovviamente con tutti i servizi all-inclusive e la libertà di recesso dopo 12 mesi senza alcuna penale.
Per il nostro test drive abbiamo guidato la versione e-Boost che si è disimpegnata alla grande nonostante la sensazione di guidare una vettura abbastanza pesante. Accessibilità, spazio, visibilità, posizione di guida, materiali di qualità (parecchi quelli riciclati dalla plastica raccolta negli oceani), sterzo preciso e, soprattutto, accelerazione e ripresa che garantiscono un sano divertimento. Merito del powertrain unico nel segmento di riferimento. Con 231 Cv e abbinato all’architettura della piattaforma MEB, si traduce in espressione di sportività pura, con cambi di direzione precisi e fluidi e un controllo esaltante. La coppia di 310 Nm a erogazione istantanea spinge fermando lo 0-100 in 6”6.
Due varianti di batteria: 58 e 77 kWh. Questa nuova unità di batterie, costruita su una struttura a 12 moduli e un peso contenuto a 503 kg, è in grado portare l’autonomia a 552 km nel ciclo Wltp, un riferimento per l’intero comparto Bev. E grazie alla possibilità di ricarica in corrente continua fino a 135 kW di potenza, può essere ricaricata dal 5% all’80% in soli 36 minuti.
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