IL TEST
Volvo EX30, segnatevi questa sigla. Il salto di qualità del mercato elettrico continuamente rimandato (in Italia) potrebbe aver trovato la chiave per scardinare le ritrosie di fronte alla spina.
La piccola-grande Volvo ci costringe a un salto nel futuro non da poco facendoci entrare in una dimensione più moderna dell'automotive: ci pulisce la coscienza (è la Volvo a più basso impatto ambientale nella storia, riciclabile al 95%), ci fa guidare una vettura elettrica di raro equilibrio nell'handling e con numeri ormai capaci di cacciare le streghe dell'autonomia (480 km per la Single Motor Extended range, la più consigliata), ci costringe a rivedere il concetto di abitacolo, dove un generoso tablet centrale verticale stile Tesla comanda tutto, ma proprio tutto.
Gli unici tasti - quelli degli alzacristalli - sono sul tunnel centrale, per il resto regnano la pulizia del design e materiali a ridotto impatto ambientale (25% di alluminio riciclato, 17% di plastiche e acciaio). Ecco, la pulizia rischia di essere perfino troppa quando ci sediamo al volante e di fronte a noi non troviamo mezza indicazione, nemmeno l'head up display: costringere il guidatore a distogliere lo sguardo frontale per ricorrere al tablet è l'unico (ma non piccolo) punto debole di EX30. Per una Casa che della sicurezza ha fatto il suo marchio di fabbrica per generazioni è abbastanza sorprendente. Parere puramente nostro: prima o poi correranno ai ripari.
Tipicamente svedese è il design che in 4 metri e 23 sintetizza lo stile Volvo in chiave moderna: lineare, pulito, con qualche taglio netto ben assestato sulle fiancate e una coda sportiva con sbalzo corto. E' una compatta per lunghezza, ma ha tanto spazio (è larga 1,87) e potrebbe tranquillamente essere presa in considerazione come auto per tutta la famiglia.
Il cuore elettrico ha tre declinazioni: si parte con la Single Motor (un solo motore elettrico, sull'asse di trazione, il posteriore) con la bellezza di 272 Cv e 344 km di autonomia, pochini a dire il vero, con un interessante listino a 35.900 euro. Meglio puntare sulla Extended Range (batteria Ncm anziché Lfp) che arriva a 480. Per chi vuole il massimo la Twin Motor (uno per asse, con conseguente trazione integrale) garantisce performance mostruose, 428 Cv con uno 0-100 che si brucia in 3"6, ma il listino fissa l'asticella di partenza a 47.700 euro (beh, ci sono sempre gli incentivi da considerare però...) mentre la Extended Range ha un delta fra 41.400 e 48.200 euro a seconda degli allestimenti (Core, Plus, Ultra).
L'altra questione importante per un'elettrica riguarda i tempi di ricarica. Per l'ormai "classico" 10-80% servono 26,5 minuti per Extended Range e Twin Motor, 26 per la Single Motor (ma a 150 kW anziché 175 kW), se la corrente continua è a 50 kW si passa a 56 minuti (48 la Single Motor). Poi c'è una giungla non semplice da decifrare fra il minimo dei minimi (presa Shuko), il tipo di Wallbox in garage (3,7 o 7,4 kW), caricatore di bordo (11 o 22 kW) per cui per un pieno possono bastare 4 ore ma si può arrivare a sfiorarne 40. E' l'elettrico, bellezza.
E su strada? EX30 non ha la "pesantezza" di altre elettriche, si gestisce molto bene sia in città che nel misto veloce in collina. Equilibrata in frenata, docile nello sterzo, mostra l'anima "cattiva" dell'elettrica quando si affonda sull'acceleratore: non serve la Twin Motor per provare l'ebbrezza di un sorpasso veloce in sicurezza.
Comoda la seduta, buona la visibilità, ma poi alla fine bisogna fare i conti con quel grande tablet che comanda tutto: una volta presaci la mano, si utilizza come uno smartphone ci asseconda in tutto. Come da tradizione è infarcito di sistemi di sicurezza e, a seconda del livello personale di sopportazione nei confronti delle varie assistenze, bisogna settare la Volvo su misura (cosa peraltro facile perché la chiave tiene memorizzate le nostre preferenze, per cui quando entriamo nella EX30 la comfort zone è assicurata. Il pilot assist è in grado di fare di tutto, perfino parcheggiare. La funzione Park Pilot Assist consente di assistere comodamente seduti in poltrona al parcheggio automatico della EX30: volante e pedali si muovono magicamente da soli e l'auto si infila perfettamente nello stallo. Per carità, sono molti anni che le auto parcheggiano da sole, ma i sistemi sono sempre più sofisticati. Ben più importanti i sistemi pensati per la sicurezza in marcia e come da tradizione Volvo sono completi e - se ben settati - poco invadenti.
Insomma, Volvo sembra pronta con EX30 ad abbracciare per sempre l'elettrico. Del resto lo scorso anno (record, peraltro) su 708.716 unità vendute nel mondo 113.419 erano full electric (+70%) e 152.561 ibride plug-in (+10%) e tutto fa pensare che il peso dell'elettrico continuerà a crescere inesorabilmente.
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