Il test
Non si vince il titolo di auto dell’anno per caso. Scenic E-Tech Electric è uno dei pilastri sui quali Renault sta costruendo la sua ormai proverbiale “Renaulution”: un Suv di 4 metri e 47 con tanta abitabilità per i passeggeri, un discreto bagagliaio, motore elettrico con batterie capaci di grande autonomia (sopra i 600 km il “club” è decisamente ristretto), innovazioni tecnologiche come il tetto panoramico Solarbay, un mondo di App con la digitalizzazione estrema del cockpit, l’utilizzo spinto di materiali riciclati. E mettiamoci pure il design di Gilles Vidal, che Renault ha strappato a Stellantis nell’ambito di una eccellente “campagna acquisti”. Sono gli ingredienti giusti per tempi come questi, tempi di incentivi all’elettrico che rendono appetibile (sulla carta, perché lo scetticismo italico sull’elettrico resiste…) la nuova Scenic che - dopo tante anteprime negli ultimi mesi - abbiamo finalmente provato sulle strade spagnole della Costa del Sol.
Design
Grande equilibrio nelle proporzioni, frontale poderoso e tecnologico frazionato in piccole losanghe, grande dinamismo nelle forme scandito da alcuni spigoli molto moderni, cerchi affascinanti. Il colpo d’occhio c’è, soprattutto se il cuore batte per la Esprit Alpine al top di gamma, in livrea grigio opaco. Dentro stupisce lo spazio (sembra quello di un Suv di almeno 4 e 60, merito della nuova piattaforma elettrica dell’Alleanza che concede 2 metri e 78 di passo spingendo le ruote ai quattro angoli.
Insomma, Scenic è pensata per essere l’auto unica di una famiglia moderna, non è una scommessa da poco per un’elettrica.
Gli interni
La grande L digitale rovesciata è da un po’ di tempo il marchio di fabbrica degli interni Renault: anche su Scenic avvolge il guidatore con tante soluzioni grafiche (troppe?) e l’infotainment in verticale al centro con la mappa ben scandita. Volante sagomato, presa comoda e sportiva al tempo stesso, posizione di guida perfetta - anche dopo tanti chilometri - e seduta avvolgente. Dietro l’ingresso è facile, sorprende il tanto spazio anche per la testa mentre al centro spicca il bracciolo “ingenius”, ideale anche per ricaricare i device o inserire il tablet ma anche per far passare gli sci dal bagagliaio. Ecco il bagagliaio: volumi promossi (da 545 a 1675 litri) ma qualche plastica è cheap e soprattutto il piano di carico è decisamente basso e scomodo: ci sembra l’unico vero neo di Scenic.
Poi però si alza la testa e, oplà: la sorpresa è l’innovativo tetto panoramico in vetro Solarbay oscurabile. Studiato con Saint-Gobain, grazie alla tecnologia PDLC basata sullo spostamento delle molecole oscula parzialmente o totalmente singoli segmenti del tetto, senza perdere mai la luminosità nell’abitacolo. L’effetto è notevole e prima d’ora si era visto solo su Porsche (ma senza divisione in sezioni). In più fa guadagnare 30 millimetri in altezza: costa 1500 euro, ma è un optional su cui puntare.
Al volante
E su strada? Abbiamo provato la versione più potente, con batterie da 87 kWh che non utilizzano terre rare e consentono un’autonomia davvero al top, 625 km Wltp (noi siamo riusciti a superare abbondantemente i 540, mica male…). Il pacco batterie è compatto, ruba poco spazio nel pianale e sfrutta 12 anni di sviluppo (Renault aveva cominciato con Zoe, ricordate?) dividendo in 12 celle riparabili e sostituibili autonomamente se ce ne fosse bisogno. In aiuto alle ansie da autonomia accorre anche il Google Route Planner associato a Scenic che “parla” con le batterie e propone sempre il punto ottimale per la ricarica. Quattro livelli di frenata rigenerativa (si utilizzano i paddles al volante) aiutano ad allungare l’autonomia. A proposito: l’autonomia in autostrada - dove l’elettrico ancora “soffre” è di 370 km, tutt’altro che pochi. In 30’ si ricaricano altre due ore di viaggio in autostrada con le colonnine veloci, ormai presenti in buona parte della rete. L’altra batteria, da 60 kWh, consente 430 km di autonomia, sviluppa 170 Cv e per lo 0-100 richiede 8”6.
Si può poi scegliere - come da tradizione Renault - la modalità di guida attraverso il tasto MultiSense posto sul volante: si va da Eco a Sport, con tanto di profilo personalizzabile. La performance assoluta non è estrema, 220 Cv (e 300 Nm) per un elettrico in fondo sono poca cosa, ma più che nello scatto (0-100 in 7”9) Scenic si fa apprezzare per la grande stabilità nel misto, l’equilibrio in frenata, il rollio contenuto. Piace anche la precisione dello sterzo, appena leggero in qualche circostanza, che sfoggia un diametro di sterzata di appena 10.9 metri e il rapporto dei demoltiplicazione (12) consente quasi tutte le manovre con movimenti minimi. Altro aspetto su cui gli ingegneri di Renault hanno lavorato con scrupolo è l’insonorizzazione: l’isolamento acustico è notevole grazie alla schiuma posta fra la batteria e il fondo per eliminare le vibrazioni, ma anche fruscio e rotolamento (avevamo pneumatici Michelin Energy) sono ridotti ai minimi termini.
Tecnologia
Ormai, lo sappiamo, comanda l’elettronica in auto. Oltre 30 sistemi Adas vigilano sulla nostra sicurezza: Scenic parcheggia da sola, evita gli urti anche in successione, ha la telecamera a 360° (a proposito: anche lo specchietto retrovisore può essere dettato in modalità telecamera) e consente anche forti personalizzazioni: chi è insofferente a troppe ingerenze mentre guida con un doppio clic su un tasto alla sinistra del guidatore disattiva un bel po’ di comandi. Volendo c’è anche la possibilità di vedere quanto siamo prudenti al volante: il safety tutor ci dice quanto siamo stati diligenti… Per l’audio ci sono cinque modalità di ascolto: Renault ha scomodato niente meno che Jean-Michel Jarre per metterli a punto. E tre tipologie di suono esterno avvisano poi i pedoni che c’è una Scenic nei paraggi.
I servizi
Insieme a Scenic viene fornita una card, charge pass, che consente di accedere a oltre 600mila punti di ricarica in 25 Paesi (l’80% delle infrastrutture). Ovviamente c’è la possibilità di affidarsi a Renault per installare la Power Box (made in France, come Scenic del resto).
Sostenibile
Scenic è il primo veicolo di Renault che realizza la strategia Esg del Gruppo. Oltre il 90% riciclabile, fino al 24% dei componenti proviene da economia circolare, il peso è decisamente ridotto per un Suv di queste dimensioni (da 1730 a 1890 kg a seconda degli allestimenti), perfino la parte chimica delle batterie è riciclabile.
I prezzi
Qui di solito si gioca una fetta importante della credibilità di un’offerta per l’elettrico: Renault può mettere sul piatto il miglior rapporto prezzo/autonomia, un parametro da non sottovalutare. La gamma si declina in 4 allestimenti, con un listino che parte da una base molto interessante per il tipo di Suv (Evolution, 170 Cv, cerchi da 19”, 40.050 euro). Il secondo livello dovrebbe essere quello che andrà per la maggiore (si stima il 65% delle vendite): Techno, disponibile sia con 170 che con 220 Cv, da 41.550. Attenzione: fino ai 170 Cv si rientra negli incentivi statali per l’elettrico. Oltre c’è il top di gamma: l’elegantissima Esprit Alpine grigio opaco da 49.050 euro oppure la Iconic super accessoriata da 50.450 euro.
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