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La farsa continua: l'Alfa diventa Junior

La farsa continua: l'Alfa diventa Junior

La farsa continua: l'Alfa diventa Junior

di Aldo Tagliaferro

23 Aprile 2024, 11:07

Il calo a due cifre delle immatricolazioni di auto elettriche in Europa (con crolli clamorosi in Germania, -28,9%, e Italia, -34,4%) meriterebbe gli onori della nostra riflessione settimanale.
Ma è impossibile resistere alla tentazione di tornare sull'avvincente querelle tra l'Alfa Romeo e il ministro Urso sul nuovo modello del Biscione, in origine chiamato Milano. Che, per un'auto costruita in Polonia non è male, soprattutto in un momento in cui in Italia Stellantis sembra investire soprattutto in cassa integrazione proprio mentre la remunerazione dei manager del Gruppo è lievita a 23,5 milioni di euro a fronte dei 14,9 del 2022, giusto quell'incremento del 55% che in tempi di inflazione - capirete anche voi - serve a coprire le spese...
Ma veniamo al punto: con una mossa fra il suicida e il ridicolo Alfa Romeo ha cambiato nome al modello, ribattezzato ora Junior. Un capolavoro che supera perfino quello di Fiat quando cancellò - a meno di un mese dal lancio della nuova Panda - il nome originario Gingo perché troppo simile a Twingo.
Allora: valutiamo le conseguenze, partendo da quelle meno importanti ma comunque fastidiose. Alfa Romeo dovrà spendere fior di quattrini (magari i manager illuminati da improvvisa luce potrebbero devolvere qualcosa di quel 55% di aumento...) per rifare lo stampo del logo industriale, cambiare cataloghi, manuali, cartellonistica, gadget eccetera. Ma questo, in fondo, è un danno collaterale.
La vera questione è la figura del brand di fronte all'opinione pubblica: prima per le critiche sulle scelte e poi per l'incapacità di mantenere le proprie decisioni, infine per aver di fatto dato ragione al ministro. E quindi ha vinto Urso? No, in questa farsa ci perdono tutti: il ministro parla di «segnale di piena collaborazione», ma il vero segnale sarebbe stato l'incremento di produzione e posti di lavoro in Italia, non certo un cambio di nome che va benissimo anche agli operai polacchi di Tychy. E cancella l'Italia dall'Alfa Romeo perfino nel nome...
 

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