La novità
«Veloce» di nom…ignolo e di fatto. Ma 100% Elettrica. Più tanti altri dettagli «choc», che richiedono un test sul campo. Detto, fatto. E il risultato è convincente: Junior, su strada come su pista, è un candidato «Senior».
È forse la più divisiva tra tutte le Alfa Romeo di sempre. A cominciare da quel nome, che fece storcere il naso a un ministro… distratto, e che in extremis venne convertito da Milano a Junior. Nome a parte, Junior fa discutere perché è un’Alfa da economie di scala, quelle che Stellantis pratica su ognuno dei suoi 14 brand. Junior è un’Alfa di aspetto, ma non di progetto di partenza, che invece appartiene - risalendo la corrente - all’ex PSA Group. Junior la prima vettura del Biscione (anche) a trazione elettrica (c’è anche 1.2 benzina ibrida «soft» 136 Cv, da 29.900 euro: sospiro di sollievo). Junior, infine, si assembla in Polonia.
Il purista storce il naso, ecco allora che Alfa Romeo - pronti, via - si gioca il jolly della variante ad alte prestazioni. Inizialmente, Junior Veloce (non ancora in vendita, a differenza di Junior Elettrica ed Elettrica Speciale, 156 Cv e prezzi da 39.500 euro) venne accreditata di 240 Cv. A conti fatti, il suo motore elettrico anteriore sprigiona 280 Cv (e soprattutto 345 Nm di coppia istantanea), ed è già una buona notizia. La potenza, ma non solo: Junior Veloce beneficia anche di «interventi volti a massimizzare performance, handling e divertimento puro». Nella fattispecie, lo sterzo è stato regolato per essere «il più diretto del segmento», con un rapporto di 14,6:1.
L’assetto è registrato su frequenze sportive e rispetto alle Junior più «pacifiche» è ribassato di 25 mm. Proseguiamo: barre antirollio anteriori e posteriori con taratura sportiva per garantire «un inserimento in curva rapido e preciso», mentre l’impianto frenante si avvale all’anteriore di dischi da 380 mm con pinze monoblocco a 4 pistoncini. Il differenziale Torsen è calibrato per offrire «la migliore trazione possibile in ogni condizione». Last but not least, pneumatici ribassati che avvolgono cerchi in lega da 20” specifici per veicoli elettrici ad alte prestazioni e che offrono «elevati livelli di aderenza».
Così configurata, Junior merita quindi il titolo di Alfa Romeo «di stirpe»? Il percorso Langhe del proving ground di Balocco, un budello super tecnico dove curve e controcurve strette sono intervallate da brevi rettilinei, dimostra come il pacchetto funzioni e restituisca sensazioni forti. Non estreme, non alla vecchia maniera Alfa, non più di squisito sapore analogico. Ma emozioni sufficienti ad assegnarle un posto tra i Suv belli da guidare, oltre che da guardare.
L’acceleratore non imprime quello slancio dirompente di talune supercar elettriche: l’erogazione è progressiva, ma corposa (0-100 km/h in meno di 6 secondi). Sterzo incisivo, non isterico. E preciso come un compasso: Junior - che non pesa poco, vedi scheda tecnica - curva come su rotaie. Non canta e non «puzza», ma spinge. È l’«Alfa 4.0», ma se le cose stanno così, abituarsi sarà facile.
L'identikit
Alfa Romeo Junior Elettrica Veloce
Dimensioni lunghezza 4173 mm, larghezza 1781, altezza 1505, passo 2562
Bagagliaio 400/1.262 litri
Motore elettrico sincrono anteriore, 280 Cv, 345 Nm
Prestazioni 0-100 km/h in 5”9, vel. max. 200 km/h
Batteria ioni di litio, 51 kWh (netti)
Autonomia 322-344 km (ciclo combinato)
Ricarica 26h25' (AC 2 kW), 5h45' (AC 11 kW), 27' (20-80%, DC 100 kW)
Prezzo da 48.500 euro circa
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