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IL TEST

Peugeot 3008 Hybrid, un po' di elettrico e tanta sostanza

Il 1.2 tre cilindri con il 48 Volt sul nuovo Suv fastback del Leone. Da 38.700 euro

Peugeot 3008 Hybrid, un po' di elettrico e tanta sostanza

di Aldo Tagliaferro

23 Settembre 2024, 22:53

Se c’è una cosa che a Peugeot non manca di certo sono i modelli elettrici. Ne ha ben nove in gamma (più tre commerciali), nessun generalista sa fare meglio. Però in Italia - siamo realisti - la transizione viaggia ancora in corsia di emergenza. Non è un problema, però, per il nuovo 3008 che può contare, oltre alle  versioni full electric e plug-in, sulla Hybrid che rappresenta un’introduzione senza traumi al mondo elettrificato (c’è una batteria da 48 Volt, ma nessun cavo con cui dover armeggiare) garantendo consumi ed emissioni più basse.

Abbiamo provato Peugeot Hybrid 3008, che utilizza un sistema molto compatto che combina il tre cilindri 1.2 di Stellantis nella configurazione con 136 Cv, un cambio doppia frizione a 6 marce dentro la cui scatola trova posto il motore elettrico da 28 Cv e una batteria agli ioni di litio 48V (0,89kWh lordi, 0,43 netti) nascosta sotto il sedile del guidatore. Il risultato è un risparmio dei consumi nell’ordine del 15-18% e la possibilità di percorrere fino a  1 km in elettrico. Di più: nel traffico urbano si percorre fino al 50% a trazione puramente elettrica sfruttando il recupero di energia. Insomma, diventa un’alternativa credibile al diesel.

Eccoci al volante. Se la precedente generazione di 3008 aveva  a suo tempo  indicato la strada dei modelli successivi, il nuovo 3008 si spinge ancora più in là, un autentico cambio di paradigma per stile e tecnologia. Il posteriore che degrada in chiave  fastback rende il Suv decisamente  più dinamico mentre all’interno l’i-cockpit entrato ormai con prepotenza nell’universo del Leone è forte oggi di un enorme  schermo unico panoramico, che racchiude strumentazione e infotainment insieme. E ha due grandi pregi: intanto è chiaro, leggibile e non zeppo di informazioni come ormai troppo spesso accade, e poi stilisticamente è un piccolo capolavoro perché “galleggia” come sospeso, un effetto rafforzato dalla illuminazione dietro allo schermo.

L’unica perplessità a bordo - ereditata peraltro dalla generazione precedente - è quel leggero senso di claustrofobia che generano il generoso tunnel e il dashboard proteso in avanti (anche per il passeggero) togliendo un po’ di spazio. Finiture e design sono però impeccabili, soprattutto se paragonate alle novità cinesi che stanno invadendo il mercato.

Non resta che mettere in moto, chiedendosi se basterà davvero un 1.2 per muovere 3008. La risposta è sì, soprattutto nel drive mode “Sport”. Niente di trascendentale, non è questa l’auto a cui si chiedono prestazioni da pista, ma sia in accelerazione che in ripresa 3008 risponde bene. Due le cose che colpiscono: un’eccellente insonorizzazione, tanto che il classico “frullo” del tre cilindri non si percepisce, anzi la silenziosità è da ammiraglia; e poi un comportamento su strada impressionante per precisione dello sterzo, assorbimento delle asperità e assenza di rollio. Il telaio - si capisce - può tollerare molto di più, non per niente regge la spinta poderosa delle versioni elettriche.

Impossibile rendersi conto di quando in città si passa in modalità elettrica: non ci sono scossoni, non ci sono rumori. Solo dalla strumentazione e dai consumi immobili capiamo che siamo spinti dalla batteria: il lavoro degli ingegneri francesi è stato davvero certosino.

Passiamo alla cassa: il listino segna 38.700 euro per la Allure (sopra c’è la GT), non pochi ma in linea con un Suv di oltre 4 metri e mezzo, di ottima qualità e con una dotazione molto ricca, dai cerchio da 19” ai fari Full Led, dalla retrocamera a 180° fino  al clima bi-zona. 


Nel 2025 in vigore riduzione emissioni Co2 su media immatricolato da 116 a 95. Retromarcia? Sono chiacchiere. Andrà venduto più elettrico.

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