Il test
Già è difficile per tutti la conversione verso l'elettrico, se poi ti chiami Abarth e ti rivolgi a un popolo di smanettoni smarmittati l'impresa si fa titanica. Però la 600e ci prova in tutti i modi e scarica sull'asfalto 280 Cv, prendendosi il primato di Abarth più potente di sempre. E il bello è che in pista questa trazione anteriore full electric va come una scheggia, ha un handling sorprendente e uno sterzo che regala sensazioni racing. Non male, eh?
Facciamo un po' d'ordine: nell'anno del 75° anniversario del brand a cui Stellantis ha fatto imboccare il viale dell'elettricità, Abarth sfida i «pistonhead» per i quali la spina è un'eresia con la 600e. E Gaetano Thorel - head di Fiat e Abarth per l'Europa - lo dice con grande schiettezza: «Non vogliamo convertire ma confrontarci». E allora ecco che dopo i test dedicati alla stampa le piste di Balocco si aprono ai Club Abarth - haters inclusi - per toccare con mano la nuova «creatura».
Passiamo ai raggi x la Scorpionissima, solo 1949 esemplari, decisamente più bella della Turismo (240 Cv, 43 mila euro di listino) che scarica sull'asfalto 280 cavalli, brucia lo 0-100 in 5”85, ha 345 Nm di coppia e tocca i 200 km/h. L'assegno? 49mila euro. Siamo in linea con sportive termiche di questa potenza, più difficile reggere il confronto con Tesla Model 3 in termini di potenza, accelerazione e autonomia.
Ma qui conta la storia, il richiamo fatale dello Scoprione, che ritroviamo stilizzato nella fiancata e in tanti particolari racing (come lo spoiler “aperto”, proprio come il cofano posteriore del cinquino).
Il lavoro in collaborazione con Stellantis Motorsport è stato certosino: gomme specifiche da 20” studiate con Michelin, generosi dischi da 380 mm e pedsale collegato al solo circuito idraulico quando si è in modalità sportiva, un sistema di raffreddamento sviluppato dalla Formula E, l'altezza diminuita di 25mm, la rigidità aumentata, lo sterzo più diretto, un handling che ringrazia il lavoro del differenziale autobloccante tipo Torsen di Jtekt. Insomma, di sostanza poco visibile ce n'è tanta, e la sente quando si mettono le ruote nel circuito Langhe di Balocco, tra curvoni in appoggio, saliscendi, staccatone e misto rapido.
Volante in Alcantara, linea gialla alle ore 12 per avere sempre il controllo della situazione: lo sterzo è bello da impugnare e precisissimo in inserimento. Il baricentro basso incolla la Scorpionissima all'asfalto e il divertimento è assicurato. Certo, il pieno di corrente in pista si brucia abbastanza in fretta (si può arrivare a 300 km facendo i bravi ragazzi) ma il long range è l'ultima preoccupazione di chi si regala una Scorpionissima da 49mila euro.
Di sicuro anche se la cavalleria è la stessa dell'Alfa Romeo Junior elettrica, il feeling è completamente differente. Volendo, c'è anche il sound: d'accordo suona un po' finto, ma se deve essere un gioco è bello giocare fino in fondo e in pista diventa divertente sentire il borbottio quando si affonda sull'acceleratore.
Giusto due parole sul design: all'esterno si apprezzano i bumper dedicati e l'effetto sharknose (insieme ai colori dedicati, bellissimo il verde acido), nell'abitacolo sono piccoli dettagli - grafiche incluse - a raccontarci che siamo su una Abarth e soprattutto i sedili sportivi che hanno il pregio di essere anche confortevoli.
SECONDO NOI
CI PIACE
Design giovane e grintoso, sterzo molto preciso e divertente, handling da vera sportiva grazien al telaio reattivo al differenziale autobloccante, frenata decisa, sedili sportivi ma comodi
NON CI PIACE
Il prezzo non è popolare e l'autonomia può essere un problema, ma 600e Abarth non si prende per portare la famiglia in vacanza... Qualche plastica è migliorabie.
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