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IL TEST

Così Mini, così cabrio

Go kart feeling e tecnologia: Dna intatto anche «en plein air». La nuova Cooper a benzina in variante «soft top». Da 31.900 euro

Così Mini, così cabrio

di Lorenzo Centenari

03 Marzo 2025, 21:53

Esistono le auto ecologiche ed esistono le auto… «ego-logiche». Nemmeno se ti sforzi, riesci a individuare una ragione che sia una per comprare Mini Cabrio, se non quella di goderti ogni singolo istante che trascorri in auto. Ti godi il vento tra i capelli quando fuori fa bel tempo, ma ti godi anche la guida da go-kart stradale, quando fuori fa un freddo polare. Mini Cabrio è da sempre una formula che individua qualcosa di più di una semplice citycar convertibile: Mini Cabrio è un’icona di stile, tecnologia e prestazioni. È ancora così? Buone notizie, la risposta è sì. Per più di una ragione.

In primis, Mini Cooper Cabrio 2025 declina in chiave «soft top» la variante di nuova Mini Cooper a benzina, non di nuova Mini Electric (due progetti differenti). Secondo: dentro e fuori, il design rispecchia quello della squisita Cooper 3 porte «chiusa», con la differenza (ovvio) di tettuccio in tela e luci posteriori. Quindi: fari tondi ed espressivi, la calandra ottagonale, una fiancata ben proporzionata, a sbalzi brevi. All’interno, sempre il rotondissimo display Oled antiriflesso da 24 cm, i vivaci tessuti (riciclati), le infinite possibilità di personalizzazione. Il buonumore fatto auto.

La capote in tessuto ad azionamento elettrico si apre in 18” e si chiude in 15, ma solo fino ai 30 all’ora, cioè quasi da fermi. Conserva anche la funzione di apertura parziale, a mò di tetto apribile. In movimento, la capote è silenziosa e sembra pure bella resistente. A tetto aperto, il deflettore frangivento smorza a dovere le turbolenze. Con la capote aperta, casomai, il bagagliaio riduce la propria capacità a soli 160 litri. Ma a capote chiusa può arrivare a 215: c’è di peggio nella vita. Tipo viaggiare sui sedili posteriori: il divanetto è per contorsionisti in forma olimpica.

Guidare Mini Cooper Cabrio significa vivere un’esperienza coinvolgente sotto ogni punto di vista. Coinvolgente a causa del filo diretto che hai col mondo esterno, quando l’auto è in «topless». Coinvolgente grazie ad un telaio sostenuto, fatto apposta per restituire un go-kart feeling che è il secondo nome del marchio UK. Volante di circonferenza piccola, ma impugnatura spessa, sterzo solido e preciso, ma non pesante, nemmeno nella Experience Mode «go-kart», con sospensioni registrate su frequenze battagliere, ma non così estreme. Il surplus di peso di circa 100 kg rispetto alla berlina, infine, viene ben mascherato dal baricentro basso e dalla coppia che il 2,0 litri 4 cilindri sprigiona sin dai bassi regimi. E a proposito di propulsore. Con 204 Cv, la Cooper S (da 34.900 euro) mette tutti d’accordo. La John Cooper Works - con scarico centrale, i paddle, il cambio sportivo e i loghi JCW - è la più performante (231 Cv) e la più iconica. Ma costa 42.900 euro. Mini Cooper C (163 Cv), infine, per chi privilegia l’immagine e delle prestazioni è meno interessato. E al massimo, vuole spendere 31.900 euro.

L'identikit

Mini Cooper S Cabrio

Dimensioni lunghezza 3879 mm, larghezza 1744, altezza 1431, passo 2495

Bagagliaio 160/215 litri

Motore 4 cil. 2,0 litri turbo benzina elettrico ant., 204 Cv, 300 Nm

Prestazioni 0-100 km/h in 6”9, vel. max. 237 km/h

Consumi 6,5-7,1 l/100 km (ciclo combinato WLTP)

Emissioni CO2 147-162 g/km

Prezzo da 34.900 euro (Classic)

CI PIACE

Design iconico, infotainment completo e ultra-personalizzabile, “go-kart feeling” tra le curve

NON CI PIACE

Spazio ridotto per passeggeri posteriori e bagagli, capote elettrica azionabile solo fino a 30 km/h

© Riproduzione riservata

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