IL TEST
Nuovo Alfa Romeo Tonale ha le idee chiare, soprattutto a proposito di quello che non vuole essere, ovvero "un computer con quattro ruote". E il restyling del Suv di segmento C (4 metri e 522) del Biscione punta tutto sui valori storici del marchio, la passione, la guidabilità, la sportività. E qualche aggiustamento era necessario su un modello nato su una piattaforma ormai "vecchia" come B-Wide (la stessa, ai tempi, di Renegade e 500X).
L'intervento principale, l'allargamento della carreggiata sia anteriore che posteriore ci circa un centimetro, conferisce più precisione di guida, rollio ridottissimo e un eccellente inserimento in curva che registra le stesse performance di Stelvio (su piattaforma completamente diversa) e fa lavorare al meglio le sospensioni McPherson con angoli specifici sia davanti che dietro. Le tante regolazioni di fino, lo sterzo più diretto della categoria (rapporto 13.6 a 1), gli ammortizzatori dual stage valve, le pinze Brembo, il "brake by wire" e la trazione integrale Q4 Awd completano un pacchetto che restituisce la sensazione più "Alfa" possibile con una trazione anteriore.
Stessa filosofia per l'elettronica, l'infotainment e i servizi di bordo: al centro c'è chi guida, la tecnologia vuole essere "umana", mai invasiva e sempre facile da utilizzare. Insomma: Tonale resta fieramente Alfa e rispedisce al mittente le suggestioni fatte di tablet e schermi che arrivano dal Far East (e ogni tanto pure dalla Germania...). Questo non significa che Tonale sia vintage, tutt'altro: ha il parcheggio semi automatico, gli specchi elttrocromatici, la climatizzazione dual zone con ricircolo automatico, i sedili ventilati, il caricatore wireless ventilato, la frenata di emergenza, il jam assist... Semplicemente la tecnologia non è invasiva e non interviene quando non è richiesta. Non è più scontato, ormai...
Ma facciamo un passo indietro e torniamo all'esterno per raccontare di un altro valore italianissimo come il design, quella "bellezza necessaria" che Alfa Romeo sbandiera con orgoglio. Tonale cambia faccia con un frontale profondamente rivisto ma non è un'operazione squisitamente estetica: spostando in basso radar e targa, Tonale può ora allargare la parte inferiore e spostare al centro le prese d'aria che contornano il nuovo Trilobo a lamelle che rimanda a quel capolavoro che è la 33 Stradale. La nuova circolazione dell'aria favorisce l'aerodinamica e al tempo stesso conferisce un'impronta più sportiva. Nuovi cerchi da 19" e 20” (quest'ultimo più leggero di circa 200 grammi, non pochi parlando di masse non sospese). La paletta di colori aggiunge il Rosso Brera, il Giallo Ocra e il Verde Monza. Debutta il tetto nero a contrasto
Nell'abitacolo troviamo due nuove opzioni per gli interni: una elegante in pelle rossa, l'altra di una sportività raffinata: in Alcantara bicolore (bianco e nero) con cuciture bianche a contrasto. Rivisitata la ambient light con trama tridimensionale ed effetto gradiente sulla plancia.
Il capitolo motori ci rammenta che la corsa all'elettrico sta subendo un rallentamento (il Biscione che aveva annunciato la svolta full electric ha dovuto fare marcia indietro): in gamma resta fieramente il motore diesel 1.6 130 Cv che oggi rappresenta circa il 50% delle vendite. La versione ibrida benzina monta il 1.5 da 160 Cv. E al top la plug-in hybrid che combina il 1.3 benzina con un motore elettrico per una potenza di sistema di 270 Cv. Tutti i propulsori sono stati aggiornati in termini di emissioni migliorando coppia e fluidità di risposta.
Quanto alla gamma, si parte da Tonale, poi c'è Sprint (la più ricca e più venduta), la Ti con paddles al volante, e al top c'è sempre la Veloce. Ma la grande novità al lancio (entro fine anno, il listino sarà annunciato il 20 ottobre) è la versione esclusiva Milano Cortina 2026 Launch Edition, perché Tonale sarà l’auto destinata agli atleti olimpici.
Non resta che mettersi al volante. Abbiamo guidato l'ibrida plug-in: nel misto Tonale mostra tutta la bontà degli interventi degli ingegneri Alfa per restituire un'auto precisa in inserimento, sempre piatta anche nei cambi di direzione veloci, e con una piacevole sensazione di sportività data dalla risposta leggermente anticipata del motore elettrico posteriore. In uscita di curva si avverte nettamente la spinta da dietro e il dialogo con l'unità termica è ben calibrato, tanto che si fatica ad avvertire quando si passa dalla modalità elettrica a quella a benzina. Posizione di guida molto buona (e comoda), visibilità perfetta e frenata sempre convincente. Dove si può migliorare è nell'insonorizzazione, non solo in fase di kick down ma anche in autostrada dove rotolamento e fruscio sono percepibili.
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