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Car sharing? È rimasto poco da condividere...

Car sharing, sognando la guida autonoma. Gli scenari possibili

di Aldo Tagliaferro

16 Dicembre 2025, 10:35

Ci raccontano, ormai da parecchi anni, che la mobilità sta cambiando, che i giovani non pensano più all'auto come status symbol e sono interessati solo a spostarsi da A a B, soprattutto nelle grandi città. E che di conseguenza il car sharing gioca e giocherà sempre di più un ruolo curicale negli spostamenti urbani. E così abbiamo imparato a convivere con flotte colorate, elettriche, auto da prendere in una via grazie a un'App sullo smartphone per poi lasciarla dall'altra parte della città. Senza pagare il parcheggio o altri balzelli (l'Area C a Milano, ad esempio). E invece...

E invece si scopre che le vie lastricate di belle intenzioni possono essere scivolose perché le ultime notizie dal mondo del car sharing cittadino sono inquietanti: la divisione Mobilize di Renault mette la parola fine a Zity, che giovedì prossimo chiuderà i battenti (parliamo di 650 auto...) perché il business è poco redditizio e ci sono enormi problemi di costi e di cura dei mezzi. Non basta: Enjoy dal 12 gennaio (a Milano, Torino e Firenze) e dal 21 gennaio (Roma e Bologna) non permetterà più di lasciare l'auto dove si vuole ma i veicoli dovranno rientrare esclusivamente nelle aree dedicate; non sarà più consentito l’accesso alle Ztl e si pagherà il parcheggio sulle strisce blu. E' evidente che qualcosa non funziona e non è difficile intuire che anche gli utenti hanno le loro colpe. Se l'obiettivo del car sharing era ridurre il traffico nei centri cittadini il rischio è un clamoroso ritorno all'auto di proprietà con tutto quel che ne consegue in termini di traffico e di emissioni. Probabilmente un business giovane come quello del car sharing ha bisogno di tararsi meglio e di attendere che le strutture, i costi e l'accettazione della mobilità elettrica facciano passi avanti. Ma c'è spazio per idee virtuose in grado di innovare la mobilità: il progetto di Mobility (con Hyundai) appena partito alla stazione Mediopadana e dedicato alle aziende è un esempio intelligente di car sharing dalle grandi potenzialità. Almeno sulla carta.

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