di Michele Ceparano
Una colonna sonora leggendaria per un film leggendario. Quest'anno spegne 55 candeline “Il buono, il brutto, il cattivo” - titolo in inglese: “The good, the bad and the ugly” - , tra i capolavori di Sergio Leone. “Il disco” ora si occupa del commento musicale di uno dei film western più amati di sempre. Un'opera legata a un film capace di riscuotere un grande successo perfino negli Stati Uniti, la “patria” del western, e a cui di recente è stato dedicato il docufilm spagnolo uscito su Netflix, “Salvate Sad Hill”. La musica del lungometraggio del cineasta romano scomparso nel 1989 è tutt'uno con il film stesso, grazie ad alcuni pezzi entrati nella vita di molti. Allo stesso modo alcune battute, come quando, per citarne solo una, Tuco riempie di pallottole un pistolero un po' troppo chiacchierone. “Quando si spara, si spara. Non si parla” gli ricorda dopo averlo fulminato. Ma questo film è una miniera di frasi celebri.
Come celebre, nella colona sonora, è il motivo principale, quello, per capirsi, dell'ululato del coyote. A comporre la musica del film che chiude la cosiddetta “trilogia del dollaro” e interpretato da Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee Van Cleef, è stato, infatti, Ennio Morricone. Questa rubrica non si dilungherà sui suoi successi e meriti perché non basterebbe certo questo pezzo. Già al fianco del cineasta romano in “Per un pugno di dollari” e “Per qualche dollaro in più”, il maestro, con la colonna sonora uscita nel 1966, tocca uno dei suoi punti più alti. Una collaborazione, quella tra i due grandi, che continuerà con risultati eccellenti anche negli altri film di Leone, “C'era una volta il West”, “Giù la testa” e “C'era una volta in America”.
Il film che narra delle peripezie del Biondo, Tuco, e Sentenza - appunto il buono, il brutto e il cattivo -, sullo sfondo di una guerra di secessione quanto mai realistica, è sottolineato da pezzi diventati leggenda. A partire dal leit motiv, “Il buono, il brutto, il cattivo”. Per ogni personaggio uno strumento differente: il flauto per il Biondo, la voce umana per Tuco e l'arghilofono (simile all'ocarina) per Sentenza. Di questa colonna sonora, che vide un'edizione ampliata nel 2004, indimenticabili, tra gli altri, anche “Il tramonto”, la struggente “Storia di un soldato”, suonata dai prigionieri sudisti mentre Tuco viene torturato da Sentenza, e “Morte di un soldato”. Ma Morricone continua a stupire e affascinare anche con gli ultimi brani in scaletta, “Estasi dell'oro” e “Triello”, quest'ultimo il redde rationem, tra primi piani e una tensione sempre più alta, al termine del quale ne resteranno solo... due.
“Il buono, il brutto, il cattivo” venne utilizzato anche da alcune storiche band del rock. I Clash, infatti, scelsero il motivo principale del film per introdurre il loro tour legato all'album “Sandinista”. “L'estasi dell'oro”, invece, fu utilizzata dai Ramones e lo è ancora dai Metallica che la ripropongono all'inizio dei loro concerti.
Chi non avesse mai visto il film - forse qualcuno tra i più giovani - non perda tempo e colmi questa lacuna. Poi, ascolti anche la colonna sonora. Rivivrà la magia e potrà sentirsi anche un po' orgoglioso di quel West ricreato da due geni italiani.
Da YouTube L'estasi dell'oro - Ennio Morricone
Da YouTube The Ecstasy Of Gold - Metallica
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